Ho “le mani in pasta” dal 1990 e questo sito, o blog come si chiama adesso, dal 1997.
Qui sono passati e passeranno cuoche e cuochi, agricoltori, poeti, artigiani, vignaioli, giornalisti, scrittori e fotografi, in confidenza, a piedi nudi, sui tacchi o in pantofole, nell’apparente leggerezza e intimità di un retrocucina.
Con un calice di vino e i fornelli accesi fra articoli, trasmissioni radio e viaggi da immaginare e raccontare.
La mia pasta si chiama 600.27. Ho scelto grani duri tenaci per dar vita ad una semola dorata, omogenea e vellutata. Ho usato le classiche trafile di bronzo e un’essiccazione attenta a bassa temperatura per conservarne quasi intatti i valori.
Ho voluto che profumo, sapore e consistenza fossero netti e persistenti e che tenuta di cottura e gusto diventassero inseparabili.
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