Questa ricetta è legata alla Julienne di calamari. Una lunga storia. Ce la racconta Oreste Romagnolo
….gli stessi anelloni di calamari devono essere grigliati velocemente ed interi. Una volta cotti divisi a metà per ottenere anelloni più sottili. Sembra difficile a leggersi invece all’atto pratico è facile. In una padella fate rosolare olio extravergine aglio e peperoncino, aggiungete gli anelloni e fate insaporire. Niente vino bianco sottolinea Oreste! Ci vanno poi i pomodorini di Pachino non freschi ma pelati in barattolo. Questi nella mia cucina non mancano mai. Poi i capperi, quelli che mi manda Oreste da Ponza sono una benedizione divina, spurgati dal sale. Buttate giù la pasta. Le Orestine o Calamarata sono un’antica invenzione di Oreste: anelli di pasta simili agli anelli di calamari. Spessi e consistenti. Si finisce tutto in padella e il magico tocco finale viene dato dal ciuffetto di finocchietto selvatico messo sopra, a mo’ di decorazione, che sprigiona i suoi olii essenziali. Anche se non siamo a Ponza, che produce naturalmente le erbe più profumate, nelle Marche si mette il finocchetto anche nel caffellatte e quindi non vengo colta impreparata. Grandissimo piatto. Unico. In tutti i sensi.
Oreste Romagnolo