Veramente lei si chiama Chiara ed è la bella ostessa felice della Locanda di Nonna Gelsa vicino Umbertide lungo la strada che collega l’Umbria alla Toscana. Chiara ostessa felice. In sala si comporta spontanea e passa dall’umbro stretto delle montagne ad un elegante inglese farcito di modi di dire che i suoi affezionati clienti, di ogni dove, recepiscono e ripetono con allegria.

Chiara li conosce tutti e tutti conoscono lei. In tempi tristi come questi Nonna Gelsa è sempre in attività. C’è anche una piccola enoteca dispensa dove gli amici clienti possono attingere per replicare a casa le ricette che Marco, il marito di Chiara e Simone l’altro cuoco inventano con i prodotti del territorio e con i prodotti che Marco seleziona sotto lo sguardo attento della bella Chiara. 

Peccato, come volesi dimostrare, mi sono fermata poco. Il tempo di un piatto. Un piatto che è un viaggio a 360 gradi dentro l’Umbria gastronomica. Guardate che bello. Salumi, formaggi, sformati, frittate, verdure cotte, crostini. Un piatto infinito.

Prima di lasciare il tepore, le risate e l’atmosfera rilassata che Nonna Gelsa comunica, festeggio cantando insieme a tutti gli ospiti Happy Birthday ( sono l’unica italiana) il compleanno di una giovane fanciulla accompagnata dall’anziano papà (credo siano inglesi). In braccio a me la piccola Cecilia, che non mi ha lasciata un momento. Cecilia è la bimba di Chiara e Marco. Quando papà Marco si siede al mio tavolo per un caffè, la piccola gli salta al collo. E papeggia come solo le femmine sanno fare.

La Locanda di Nonna Gelsa è un vero cult. Se gli inglesi, i tedeschi, gli americani che hanno ristrutturato e acquistato le case coloniche su queste belle montagne sono tutti i giorni qui, o a pranzo o a cena un motivo ci sarà. Per me i motivi sono due: una cucina schietta e sincera, una bella ostessa felice come Chiara. Che regala buonumore.