Finalmente ho conosciuto Wicky Priyan. La Milano gastronomica ne parla. Roberta Schira mi hai detto: devi provarlo. Così l’altra sera con amici carissimi sono stata da lui. Saranno stati gli amici carissimi, quelli con cui puoi essere solo tu e basta, sarà stato l’ambiente, Wicky’s è ovattato e rilassante, sarà stata la cucina, di cui poi vi racconto, insomma sono uscita che mi sembrava di aver fatto un massaggio ayurvedico con essenze e oli profumati. E con la luna di Wicky negli occhi.

In linea con l’atmosfera della serata non ho fatto foto (i miei amici mi avrebbero bacchettata con le bacchette dorate che Wicky propone sulla sua tavola accanto alle banali posate. Che io puntualmente ho usato, intendo le banali posate) quindi le foto che vedete sono ‘rubate’ al sito di Wicky. La musica sa di acqua, l’ambiente di profumi delicati e intensi nello stesso tempo, il legno è biondo, colori sono quelli della terra. La luce è gialla e tonda come la luna.

Sushi, sashimi, Giappone nei piatti. Ma sarebbe troppo riduttivo e banale. Come le posate. Wicky ama il Sol Levante. Mi dice che è andato in Giappone proprio per imparare la loro cucina. Il rispetto maniacale per la materia prima. Le tante materie prime. Wicky le interseca, le dipana. Ci fa assaggiare i suoi carpacci di pesce con 100 erbe aromatiche. Crudo con la senape giapponese.

La storia di Wicky potete leggerla qui. 

Tornerò da lui. Gliel’ho promesso.  Fatelo anche voi. Ci meritiamo tutti un po’ di Wicky.