Prima perito industriale specializzato in lingue estere, poi laurea in Conservazione Beni artistici a Venezia. Ma se è qui su questi schermi qualcosa nella vita di Stefano Polato è cambiato. Ha incontrato Rossano Boscolo dell’Etoile. Va così quindi che la sua vena artistica e la sua razionalità trovano la giusta collocazione.

Stefano è giovane. Appena 31 anni. Mi piace la sua umiltà e come parla dei suoi maestri vicini, i fratelli Portinari con i quali ha condiviso da poco un viaggio ed un’esperienza eno-gastronomica che farebbe invidia a chiunque ama questo lavoro. Perché di lavoro si tratta. Lasciate perdere la passione! Chi è qui per pura passione può pure andare via.  Amava dire Rossano Boscolo ai suoi allievi. Chissà se lo dice ancora…

Stefano conduce la cucina del Campiello a Monselice. Umiltà? Eccola qua. Ristorante Pizzeria, specialità pesce. Piatti tipici mi dice Stefano. La sua ricerca va verso il sapore puro e il benessere. Non il wellness abusato e mistificato. Ma l’applicazione corretta del: noi siamo quello che mangiamo.  

Filippo Ongaro è il suo mentore. Nicoletta Carbone di Radio24 lo chiama spesso in trasmissione. Stefano sta lavorando ad un Progetto insieme ad altri professionisti che lo porterà a scegliere alimenti che fanno bene al nostro stato d’animo. Che fanno bene al nostro aspetto. 

In realtà c’è in ballo un altro progetto molto ambizioso. Quando ne parla stringe gli occhi che brillano. Obbedisco e tengo la bocca chiusa… finché Stefano non mi darà l’ok.

L’esperienza eno-gastronomica che farebbe invidia a chiunque? Un pranzo al Noma da René Redzepi. Un pranzo che gli è rimasto ‘sullo stomaco’ tanto da farlo rimuginare a lungo sul senso del suo lavoro… e non parliamo di passione per favore!