Il Mercato Centrale chiude alle 14. Giusto in tempo per abbracciare Paola Baroni. L’Alimentari Baroni è il cuore tenero di uno dei Mercati più celebre d’Italia. Un banco lungo e largo, quasi un quadrato di delicatezze gastronomiche, di vini e di competenza. Passano gli anni ma non per Paola, amica dei tempi di  nè internet nè facebook. Parliamo di pasta, delle mie nuove produzioni. Parliamo di futuro.

 

Il futuro? Una bandiera tricolore bianca rossa e verde per identificare i pochi italiani veri. Vi viene da ridere?

A me no. Nerone, Tulio, che lo anima degnamente sorride al mio cellulare, è una bella Trattoria con un giusto tocco fané che non guasta. 140 posti all’interno senza contare la strada e l’esterno. Si mangia bene. Ricette classiche e sincere della tradizione toscana. Tulio racconta: l’enoteca qui dietro l’hanno comprata dei russi, i ristoranti nella strada parallela dei cinesi. noi siamo ancora tutti italiani e lo dobbiamo far sapere.  Poi mi stupisce e si presenta per quello che veramente è, un italiano vero l’abbiamo capito, un grande showman gastronomico si capisce al volo!, ma chi poteva immaginare che questo simpatico signore che serve a tavola al Nerone è un gelataio di gran classe? Ho assaggiato una pallina di pistacchio (adoro il pistacchio!) firmato Il Triangolo delle Bermude…

Il caffè lo prendo dal mio amico Torello Latini. Il ristorante dei prosciutti, lo chiamava la mia piccola Teresa. 20anni or sono una sfida fra lei e la fiorentina di Torello. Non ce la farai mai a finirla. Diceva lui. Scommetti? rispondeva lei.

Torello è un mito a Firenze e nel mondo. Il Latini lo conoscono tutti e lo copiano da sempre. C’è un Latini in Canada, uno in Belgio, uno in Giappone ecc… tutti sulla falsa riga dell’autentico Torello. Credo sia alla terza generazione.

Mi fa visitare la cantina dove c’è un forno per essiccare il tabacco. Il forno è spento e inutilizzato. Le bottiglie sono da collezione. Una delle più ricche cantine d’Italia.

La giornata volge al termine. Mi portano da Graziano alla Locanda dei Cantonieri. Una casa cantoniera ben ristrutturata con camere a modo e buona cucina tipica. Prendo un lampredotto con carciofi e bevo il Sauvignon del Conte Brandolini D’Adda.    Domani vado all’outlet di Dolce&Gabbana. Entrerò con il paraocchi come i cavalli. Nemmeno guardare e non toccare. Non guardare e basta. L’ordine è: salire al Primo Piano.

Al Primo Piano c’è Francesco in sala, che con il babbo gestisce questo bel bar, ristorante, pizzeria dove si mangia benissimo.

Peccato la sera sia aperto solo per eventi, banchetti organizzati ecc… Mi sembra molto più un posto da sera…

In cucina c’è Nicola, giovane allievo del nostro Claudio Piantini di Torre Guelfa.   Nicola ha la stessa mano leggera di Claudio. La riconosco dall‘Insalata di carciofi crudi, dalla delicatezza dell’olio evo che la avvolge.

Dagli Spaghetti Senatore Cappelli con formaggio di fossa e cipolla rossa.

Dall’Arrosto di maiale di cinta che non posso fare a meno di assaggiare.

Troppo poco un giorno e 1/2 a Firenze…