Sta per ripiovere. Non basta l’acqua di ieri. A Orvieto però, stamattina, c’è il sole. O almeno prova a fare capolino dietro nuvoloni neri e minacciosi. Fa anche freddo. Il Duomo di Orvieto è una meraviglia. Confesso che non me lo ricordavo. Quello che vedete nella mia foto è la parte laterale, sotto, l’ho rubato su umbriaonline. Ma è molto più bello dal vero.

Questo un primo motivo per andare o tornare a Orvieto. Magari durante il Festival del Jazz che qui assume aspetti internazionali stupefacenti. Il centro storico è tutto praticabile sia in bici che a piedi. Anche l’unico sportello bancario è in tono. Così in tono che non lo vedevo. Nella piazza dal lato sinistro del Duomo ci sono, sempre tono su tono e a balcone sul belvedere, dei locali deliziosi dove potrete gustare il meglio dell’Umbria eno-gastronomica e anche il meglio del meglio dell’Italia che resiste. Uno di questi si chiama Enoteca Al Duomo. Guardate che bello…

Si sta fuori bene, mi dice Paolo Paris il mio accompagnatore,  anche tutto l’anno. Questa Enoteca ha i vini più ricercati d’Italia. Si beve benissimo e si mangiano stuzzichini eccezionali. 

Dentro l’Enoteca è piccola. Il Legno scuro degli scaffali si confonde con le numerose casse di vino marchiate a fuoco. C’è di tutto. Il disordine è consolante. Massimiliano, il Patron, mi racconta che questa estate (è già arrivata ma non sembra ancora) aprirà un nuovo locale lungo il corso principale. Giovani che progettano. Mi piace. Fuori il papà di Massimiliano sta sistemando i tavoli per mezzogiorno. Il sole ormai ha vinto sulle nuvole ed entra luminoso dalla finestra. Dove andiamo adesso? Domando al mio Paolo…

Ad Allerona. Qui vicino. Ti faccio conoscere due tuoi fans. La coppia che stiamo per incontrare legge sempre la tua newsletter. Hanno un piccolo Margherita, il supermercato di riferimento del paese. Ma non ti anticipo nulla vedrai da te…

Francesca, bella solare e contagiosa, sta dietro il banco. In mezzo a tante solite proposte spiccano delle chicche notevoli: un pecorino ternano che assaggio sia fresco che stagionato, un salame corallina, un blu dei Paesi Baschi straordinario. Per essere un Margherita, chapeau!. Qui vendiamo quello che piace a noi. Un po’ a casa con gli amici un po’, piano piano, alla clientela più curiosa. Giro per gli scaffali stretti e il reparto pasta mi attira (come potrebbe essere diversamente). Fra le solite marche, due marchi artigianali. Uno la mia. Grazie Francesca per il coraggio.

Massimo, il marito, sta alla cassa e mi confessa che sogna il mare e le vacanze. E’ un pescatore appassionato. Se ci fossero tanti Francesca e Massimo in Italia le cose andrebbero molto meglio…