All’entrata c’è un divano rosso, vintage, molto morbido, direi, divanoso tutto il contrario di Stefano Polato che è introverso, spigoloso, giovane e bello. Per farlo parlare altro che divano divanoso…

Sono a Monselice al Ristorante Pizzeria Campiello  e come potete verificare, c’ero già stata. 

Stavolta però mi faccio coccolare e assaggio le prelibatezze che escono dalle mani di Stefano: verdure di stagione con astice. 

Bocconcini di coniglio con alloro, rosmarino.

Trovo nel menu il mio Senatore Cappelli con l’aglio orsino, peperoncino e finferli, ed al semplice scoglio

Stefano si siede con me e mi racconta della serenità e della sua voglia di cambiamenti. Non si sbilancia ed io non insisto. Vi avevo già scritto che sentirete molto parlare di lui. Aspettiamo con pazienza.

Gli ho portato i miei spaghetti Taganrog li mette sotto il braccio e li accompagna in cucina. Intanto il mio accompagnatore si sollazza con gli antipasti tradizionali.

Guardate che belli! Intendo gli antipasti tradizionali. Ancor più bello e luminoso, la parola giusta è proprio luminoso! Il mio Taganrog allo scoglio. Molto attento, Stefano ha ridotto al minimo l’uso del pomodoro. Il mio dolcissimo Taganrog non lo ama.

Ed a proposito di dolce ecco una sorpresa in fundo: la millefoglie di Perbellini. Uno scacco di soffice sofficità.  A febbraio vi aggiornerò sui progetti realizzati di Stefano. Adesso, mi mordo la lingua!, non posso parlare. Però vi dico che a giugno si sposa con una splendida ragazza che è la sua anima gemella anche in cucina. Belli, giovani e felici.