… & per la mente di Nicola Dal Falco. 

Condimenti per il palato & per la mente è la frase che accompagna il logo di Olio Officina Food Festival, sottolineando come l’uno e l’altra siano consustanziali e che il doppio menu riservato a papille e cellule grigie offra molto, molto di più di una qualsiasi fiera, con cui non ha nulla a che fare, essendo appunto un festival, «un evento culturale puro» come lo definisce il suo ideatore.

Il terzo incontro milanese, portato a termine da Luigi Caricato (qui l’intervista) nei giorni scorsi, conferma la duttilità della formula: fare informazione deriva dall’esigenza di fare cultura.

Sarebbe come ricordare che clima e agricoltura o clima e cucina sono correlati.

Per evitare tanto la superficialità dei giudizi quanto le possibili manipolazioni l’informazione va sempre contestualizzata.

Sono i pensieri a muoversi

Oggi, poi, dove l’eccesso di informazioni provoca quasi l’effetto contrario, quello di una ridondanza che appanna l’attenzione, di un incontrollato rumore di fondo che narcotizza, la possibilità di un tempo e di uno spazio dove orientarsi, è sempre più necessaria.

Per il chiostro e per le sale del Palazzo delle Stelline sono i pensieri a muoversi.

Sia che si tratti di ricordare cosa fu la Riforma agraria (prima coesione, cioè investimenti e poi progresso cioè cambiamento dello status quo) sia che si affrontino garbatamente, ma in maniera decisa, due visioni: quella di un mondo “ripulito” dalla fatica e dal dolore e l’altra che invece ricorda la fatica, la fame e le insidie della natura.

Oppure che si riconosca la valenza del termine lento, molto più adatto a dei cittadini in gita che ai ritmi della campagna dove è difficile se non impossibile stare troppo a lungo con le mani in mano.

Pensare ha il vantaggio di aprire nuove strade: nel disegnare un’etichetta, come è successo al giornalista maltese, olivicoltore nella contea di Modica, Sicilia sud-orientale, primo nel concorso Le forme dell’olio; nel tornare a studiare l’olio di lentisco; nel proporre delle lezioni di massaggio con oli e acque aromatiche o, infine, nel voler cancellare dalle tavole dei ristoranti la veneranda e discutibile ampollina.