… di Nicola Dal Falco.
Riccione – Siamo abituati a contare, partendo da uno, perché i romani a differenza degli indiani non conoscevano lo zero, il nulla. Lo zero è il vero punto di inizio. Da questa considerazione devono essere partiti anche Andrea Muccioli e Franco Aliberti, ideatori di Èvviva, dolci e cucina a scarto zero.
Un progetto e un locale che ridimensiona il troppo e, alla fine, trasforma lo zero oltre che in una ciambella per andare avanti malgrado tutto, anche in un cerchio che include, che abbraccia dal punto di vista umano, sociale e lavorativo.
Lo zero inteso, insomma, come un vuoto, uno spazio in cui si può calibrare il proprio futuro, dando al presente, ciò che è già, un valore. Questo zero, che non fa paura, che contiene tutte le possibilità, ti fa immaginare le stesse cose in maniera diversa.
Ad esempio, di rispettare la storia di un posto, recuperando il recuperabile; di adattare in maniera elastica l’offerta alla domanda, riunendo in un solo luogo un bar caffetteria, una pasticceria, una rosticceria, un ristorante; di includervi una foresteria e un orto biologico e didattico; di offrire a ragazzi tra i 16 e i 22 anni, con problemi di adattamento, la possibilità di condividere regole e obiettivi.
Tutto ciò, dimostrando che i costi di realizzazione non sono stratosferici e che la spesa totale per il progetto è di 625 euro a metro quadrato per trecentodue metri quadrati.
Chi non spreca, può investire.