Chez Amelia
Di Nicola Dal Falco
Lucca – Su Loveat, acronimo per gioia, gioia di vivere, il cibo è forse la strada di casa, quella che ti riporta al punto di partenza. Amare il cibo può anche non diventare uno sport violento, un palco o una chiacchiera sul filo dell’indifferenza. Cercare e tornare, parlarne un po’, onestamente e poi riuscire per il prossimo giro.
La tavola di questo blog (che parola orrenda, quasi preferisco il vetero-impegnato spazio) non si apparecchia né sparecchia in fretta. Ha i suoi tempi, quelli di Amelia. Chez Amelia.
Amelia De Francesco è nata a Napoli e vive a Lucca. Ma il suo genius loci si rinnova ogni anno, quando dopo aver acquistato insieme a suo padre un numero congruo di alici, le prepara e le mette sotto sale.
Questo miracolo ha il suo altare tra i libri della biblioteca, esattamente sopra quelli di poesia.
L’apertura del barattolo avviene ogni anno, dopo tre mesi, a settembre.
Salare acciughe deve essere in relazione con gli studi di Amelia, laureata in critica letteraria. Un colpo d’occhio condiviso con suo fratello Alessandro che oltre a fare il librario, libraio antiquario cresciuto alla scuola di Memo (basta dire così a Lucca), organizza il Lucca Film Festival e ha tradotto dallo spagnolo le poesie di Leopoldo Maria Panero. Non un poeta qualsiasi, ma un poeta sommo.
Naturalmente, Amelia e Alessandro cucinano. A sentire la sorella, Alessandro aggiunge alle doti anche il talento a condizione di celebrare per un pubblico ristretto.
Un giorno di festa
Un giorno di festa, il 1° maggio 2013, nasce Loveat-Italy. Se la madre è Amelia, il padre, ora momentaneamente in viaggio d’affari, è Diano Dianda. Due anime diverse, condotte per mano dall’amore per il cibo, più fatale quello di lei, più bizzarro, dannunziano, quello di lui.
Sta di fatto che lo spazio fa le sue scelte editoriali ed esistenziali: nessun esibizionismo, rarissime ricette, racconti di piatti, di cuochi o di prodotti solo se assaggiati prima e a fondo.
Al sito si aggiungono dei collaboratori, animati dagli stessi buoni propositi.
Amelia ama l’inglese, anche questa è una nota importante. Perché interessa la lingua, nel senso letterale del termine, il respiro, il ritmo e, via via ampliando, l’identità, la storia, la geografia, la letteratura.
«Confesso di essere ingorda – dice Amelia – per parlarci ho dato buca al mio dietologo. Ma è un rapporto ormai consolidato. L’incontro con il cibo tocca delle corde profonde, il bisogno e la sorpresa. Ci si educa con il cibo, si conosce, si stima e si sceglie. Una fonte di conoscenza, un’attrazione, un amore appunto».
La foto che la ritrae è tutta occhi, cioè sguardo. E Loveat-Italy sembra proprio spostare il fuoco dall’orecchio all’occhio, dal fraseggio di circostanza, dal maremoto di ricette, a tutto volume, all’osservazione delle cose più vicine, alla scienza empirica degli incontri.
In rapida sequenza, Amelia De Francesco preferisce la tartare, il pesce, la cacciagione, non ama i dolci, patisce le delizie del paradiso in vista di uno stufato come dio comanda e soprattutto quando fuma non disdegna il toscano, magari un Pastrengo.
Per finire, ecco un florilegio di articoli usciti, segnalati da Amelia: Dalla vacca alla capra mochena; Cina a morsi e sorsi; Non sarò mai una food-blogger; Tra le onde, a La Pineta.