Cielo di Ravenna – L’icona Marchesi, quella del fumetto Topolino, della voce prestata all’ispettore d’igiene, incaprettato nel finale di Ratatouille o citata nel film di Pieraccioni, ha ora un nuovo santino.
Un santino di tre minuti e mezzo in cui, sulle note iniziali di Vieni via con me, cantata da Paolo Conte, Gualtiero Marchesi, il maestro, si fa riprendere mentre sale sorridendo sull’aereo, raggiunge la zona di lancio e sempre sorridendo scambia gesti inequivocabilmente scaramantici con l’equipaggio per, poi, lanciarsi nel vuoto da 4.200 metri, un’altezza che grosso modo, dovrebbe corrispondere alle sue ottantaquattro estati.
In nessun momento, traspare qualcosa di diverso dal piacere di trovarsi lassù, in un posto diverso dal solito.

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Un’esperienza che, forse, riassume il suo modo di pensare la cucina dove non c’è niente di veramente strano se non la scelta naturale (e quindi estrema) di celebrare la forma della materia.
«Lasciala com’è per vedere come rimane» è una delle sue instancabili citazioni.
Beh, il parà Marchesi sembra non abbia fatto altro nella vita che scegliersi un aereo, un gruppetto di collaboratori, un cielo da cui gettarsi o da contemplare con il naso all’in su.
Nient’altro che un curioso, ma felice di esserlo, magari in compagnia di Cino e Chiara Tortorella: il mago Zurlì e sua figlia con più di tremila lanci sulle spalle.

di Nicola Dal Falco

Foto e servizio esclusivo di Oggi.it