Visti, incontrati e piaciuti. L’uno complementare all’altro. Augusto Pasini è uno dei miei ‘cuccioli’ preferiti in cucina. Alessandro Lanzani non lo conoscevo ma ne avevo tanto sentito parlare, maturando un’opinione che ho confermato nella mia mente appena gli ho stretto la mano.
La Bottega&Bistrot Lanzani offre quanto di meglio e goloso possiamo trovare sul mercato ora. Ed ora, da poco, c’è Augusto in cucina. Un’esplosione di energia che lo fa diventare ancora più magro di quello che è. Ma a noi piace così.
Dal caffè della prima colazione al cocktail prima della nanna Lanzani propone di tutto. Anche piatti pronti da portare a casa insieme ad un ‘carrello/vetrina’ di formaggi che da solo merita la fermata.
Capito di lunedì e Augusto salta il suo turno di pausa. Mi dispiace per lui ma sono contenta per me. Due amiche mi accompagnano in questa avventura eno-gastronomica. Augusto viene a salutarci mentre beviamo due bolle. Franciacorta, ovvio.
‘Aspettate a fare le foto che finisco la patatina…‘ Impossibile! Con i cellulari, l’Ipad ecc… le mie amiche sono senza pietà.
Ci accomodiamo nella grande sala sotto la Bottega. Un tavolo privilegiato ci aspetta. Alessandro ci porge una bottiglia che ci piace tanto. Così tanto che l’abbiamo finita. E’ una selezione speciale che Cà del Bosco fa solo per loro. Bolle dorate in bottiglia dorata. Oro che troveremo strada facendo durante il percorso menu.
Augusto ha avuto la fortuna di avere due grandi Maestri. Quando ne parla gli brillano gli occhi e ogni volta che affronta un nuovo menu li vuole alla sua tavola. Due Maestri diversi che sono stati anche l’uno il secondo dell’altro. Una generazione di cuochi a scalare… Raro e bello che poi si ritrovino. Vittorio Fusari ha avuto come secondo Philippe Leveille. Augusto è nato nella cucina di Philippe ed ha continuato in quella di Vittorio per poi cominciare a camminare da solo sui suoi mestoli…
Augusto parla di cucina con una tale enfasi che mette quasi l’ansia. Lo dico con affetto. Parla di un piatto e subito ne pensa un altro. Assaggiamo la tavolozza di alici. Mentre ci parla del prossimo piatto che metterà in carta. Le capesante qui sotto. Un attimo che abbiamo bisogno di assaggiare e ragionare. Che buone le alici!
Capesante su crema di cavolfiori e caviale di tartufo nero. Cavolo e capesante. Dolcezza, contrasto di morbidezze. Ci piace molto.
Torna l’oro sulla nostra tavola, mentre la bottiglia di Cà del Bosco sta finendo allegramente. Oro edibile all’interno di un uovo in camicia che sta dondolando in mezzo ad una crema di patate con tartufo agganciato a scaglie di tartufo nero. L’oro è in esclusiva solo per noi. E noi ce lo godiamo molto volentieri…
Alessandro ci racconta del suo ultimo viaggio a Londra. Sembra che non sei nessuno se non sei stato a Londra almeno una volta. Dice ridendo. Dappertutto fish&chips. Torno a casa e dico ad Augusto. Facciamo anche noi un fish&chips. La mente lavora alacremente e rimane il fish ma senza chips. O meglio con le chips in veste diversa. Ecco qui sopra Fishnochips. Bastoncini di merluzzo dell’Alaska da inzuppare nella crema di patate rinfrescata con il lime.
Le Mille Foglie si abbracciano ad una crema densa e vellutata. C’era anche una cassata ma nessuna delle mie amiche ha fatto in tempo a fotografarla. Augusto ci presenta il suo secondo, Andrea Parzani. Un altro giovane cuoco appassionato.
Valeria li ascolta estasiata. Per lei, stilista di alta moda, è un mondo affascinante e senza taglie… il suo Franciacorta è lì che aspetta. Continuiamo a parlare finché non ci cacciano. Faccio promettere ad entrambi di ‘scendere’ nelle Marche mentre sorrisi baci e abbracci ci accompagnano alla macchina di Valeria.