Ottava presentazione del libro Gluten Free d’Autore. Paola Ricas a e Monica Ranzi con me su un palcoscenico inusuale: il piano cucina degli showcooking dei 49 cuochi emiliano/romagnoli intervenuti per festeggiare i 70anni dell’Azienda Guizzardi.
7 giorni in cucina per celebrare la storia della cucina italiana. Da qui Paola prende lo spunto e comincia a raccontare, ad un pubblico in adorazione, la storia della rivista.
Correva l’anno 1929. Un signore di nome Filippo Tommaso Marinetti decise, insieme ad intellettuali, colti e profondi gourmet dell’epoca di fondare la rivista La Cucina Italiana. Allora era un foglio di giornale senza foto. I fondatori ed altri amici, in mezzo c’erano politici, scienziati, ricercatori, produttori, letterati, si riunivano periodicamente per provare le ricette che la rivista pubblicava. Ricette dedicate al popolo, ad un pubblico affatto acculturato in tema di cucina. La rivista doveva servire ad insegnare ad usare gli ingredienti della terra e del mare. A come pulirli, conservarli, cuocerli ecc… Dopo la guerra La Cucina Italiana interruppe le sue uscite mensili. Non c’era più carta in Italia. La povertà era così dannatamente evidente che appena ricominciarono le pubblicazioni le ricette presentavano spesso crudi. Crudi nel dopoguerra? Non c’era cultura di sushi. C’era la mancanza di gas, di legna, per far ardere i fornelli. Passarono gli anni e un giorno un editore incontrò Paola Ricas. Paola era una giovane e brillante giornalista e si occupava di materie legate alla casa, al ricamo, ai lavori a maglia. ‘Vuole dirigere lei La Cucina Italiana?’ Le chiese l’editore. ‘Non ho mai scritto di cucina’. ‘Nemmeno io ha mai fatto l’editore’. E così, da quel momento La Cucina Italiana divenne la rivista più letta e apprezzata. Una curiosità non posso trascurarla: Paola è la figlia di Riccardo Ricas Castagnedi, uno dei più apprezzati pittori del secondo Futurismo. Pensate che Filippo Tommaso Marinetti fu testimone di nozze dei genitori di Paola. La mamma di Paola non ricordava con gioia il giorno delle sue nozze. A causa di Filippo Tommaso Marinetti si sposò quasi all’alba, velocemente. Ricevette in regalo dall’inventore del Futurismo delle tazzine da caffè bianche e nere. Ad ogni sorso il caffè usciva dal manico. Le ruppe presto. ‘Peccato’, pensa Paola a voce alta, ‘ora avrei le tazzine da caffè di Filippo Tommaso Farinetti. Finché ci sono stata io a dirigere’, ricorda Paola, ‘La Cucina Italiana ha avuto sempre l’impostazione per la quale era stata fondata. Le ricette venivano prima provate in redazione, provate e riprovate per poi essere fotografate e pubblicate. Con lo stile casalingo e non con lo stile del cuoco che impiatta singolarmente. A casa non potreste mai rifare i piatti che un cuoco fa nella sua cucina. Non avete i mezzi e la brigata.’
Una ragazza in prima fila le chiede della Prova del Cuoco e lei risponde che si diverte e che alcuni dei cuochi sono veramente bravi.
Applausi, baci e abbracci. Bell’atmosfera. Grazie Paola.