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Questa in home page è l’unica foto che ci siamo concesse. Coerenti, anche se ci è costato molto caro esserlo, con noi stesse abbiamo lasciato telefonini e Ipad in borsa. Visto che Roberta mancava da Mauro da circa 3 anni mi sono permessa di condurla nella scelta dei piatti da assaggiare. Poi Mauro ci ha messo del suo. La spiaggia e il mare, piatto come una tavola, hanno fatto il resto. Beviamo bolle locali marchigiane. E facciamo il bis. Potremmo continuare all’infinito con pane, grissini e burro (il burro all’acqua di ostriche). Tre gamberi crudi distolgono la nostra attenzione. Si comincia! Voglio che Roberta assaggi bagnasciuga. Con il bagnasciuga scende fra noi un mistico silenzio. Le cialde di alghe, i bianchetti e i ricci creano al naso, alla masticazione ed al palato il ricordo di passeggiate sul bagnasciuga. Un cortometraggio perfetto che non dimentica le piacevoli puzze del mare. E voglio anche che assaggi le seppie con il loro sporco. Conosco il palato di Roberta e sono certa che rimarrà colpita. Colpita! Passiamo ai primi piatti. Un lieve sentore di affumicato proveniente dai pomodorini avvolge gli spaghetti che spuntano sotto la cloche. Cottura perfetta. Buonissimi. Continuiamo con i primi. Non sapevo che Roberta fosse una appassionata di pasta. Ora lo so. Prendiamo i fusilli con le verdure miste. Una breve pausa ci permette di fare due parole due, il locale è pieno dentro, fuori e in spiaggia, con Mauro. Si parla di Expo e del nuovo programma televisivo di cui Roberta ha già girato una prima puntata proprio dentro Expo. Due dolci ci aspettano: fresco e delicato allo yogurt per Roberta, nocciole e cioccolato per me. Insieme ai caffè arrivano cioccolatini mignon. Mangiate sempre per primo quello quadrato bianco. E’ una sorta di gelato al gorgonzola. Si scioglie in bocca e la lascia pronta per il Carnevale di sapori e colori di tutti gli altri. Il vassoio rimane vuoto velocemente. Succede in tutti i tavoli. Roberta ed io usciamo felici. A Senigallia c’è una delle serate del Jamboree Festival. Noi ci becchiamo quella Hawaiana. Ghirlande e fiori. Forse sapevano che saremmo passate di là.