Bologna 10 Novembre. Podere San Giuliano a casa di Federica Frattini e del marito Andrea.
Sono con Paolo Paciaroni che, per l’occasione, si è trasformato in autista, addetto al carico e scarico e compagno di viaggio. Simpatico e divertente. Questa sera Marco Montanari, alis Chef Montagnè si esibisce nelle mie paste insieme ad un pescato che viene da Mazzara del Vallo. Con lui, comis d’eccezione il mio amico Bruno Damini.
Sono curiosa si capire come funzionano le sue esibizioni. Visto che, mi dicono, sono molto ambite e frequentate. Prima della cena, assolutamente informale!!!, si impara.
Paolo si offre volontario e comincia a pulire una ‘camionata’ di gamberi rossi…
Dalle 19 in poi arrivano i partecipanti al corso. Muniti di grembiule, tagliere e blocco per gli appunti. Marco spiega come ha preparato l’impasto per i panini, come ha pulito il polpo (che mangeremo nei panini), come ha fatto (hanno fatto lui e Bruno Damini) il ragù con le panocchie. Fanciulle volenterose vanno ad aiutare Paolo.
La cucina in poco tempo diventa affollatissima. Il menu programmato ha cambiato programma. Quando si dice pescato del giorno bisogna essere coerenti. Marco è scoppiettante. Mi ricorda Mauro Uliassi. La sua divertente ironia. Ora ho capito perchè le ragazze presenti sono quasi delle fans. Ma andiamo a cominciare. E cominciamo bene con un imprevisto non previsto cucinato da Paolo Paciaroni: spaghettini 60027 in acqua di polpo e basta. Croccanti e deliziosi. Aprono ai panini con polpo e salsa bourguignonne.
Ed ora via libera alle mie paste. Ho portato spaghetti grandi, mezzipaccheri e gli immancabili trucioli.
I mezzipaccheri arrivano in una grande padella. Non fatevi ingannare dalla foto di rito. La foto bella qui sotto.
Sono belli e lucidi. Conditi con il ragù di panocchie e decorati con julienne di melanzane, zebrate, fritte da Paolo con la supervisione di Bruno.
In attesa delle altre portare Marco si esibisce nella pulitura delle canocchie e lo fa da attore navigato a cui nessuno può scrivere un copione. Il copione è lui. Lui e le sue panocchie. Forbici dentellate e buona manualità. Tutto questo accade solo e soltanto se le panocchie sono freschissime. Il primo filetto di panocchia è perfetto. Le fans si scatenano in foto e riprese. Manco fosse Carlo Cracco!
I trucioli, cucinati da Paolo, arrivano sempre nella solita padella (diffidate dal piatto bello qui sopra perchè in padella sono ancora più belli). Mantecati con creme fraiche. Sopra i gamberi rossi di cui sopra cotti al vapore con vapore di calvados. Bell’idea da copiare. I partecipanti, tanti, credo 35/40, si servono e si siedono dove vogliono. Molti si conoscono già perchè frequentatori abituali degli ‘spettacoli’ di Chef Montagnè.
Prima che il sipario si chiuda sul palco salgono gli spaghetti grandi. Una carbonara delicata con tocchetti di coda di rospo. Un pescione di più di un chilo che Chef Montagnè ha pulito di fronte a noi. Cucina verità nuda e cruda. E’ proprio il caso di dirlo. La serata ha avuto dei momenti di grande partecipazione e condivisione. E’ stato bello parlare ad un pubblico attento e, soprattutto, silenzioso. Per me questa serata bolognese ha avuto un valore doppio. Ritrovare Bruno Damini e ragionare con lui sui pensieri che ci hanno sempre tenuti vicini mi ha fatto bene all’anima.