… viene servito in una tazza alta, appunto una tazza da brodo. Molto bollente. Quindi attenzione che se siete distratti vi scottate la lingua. Buonissimo da sorseggiare. Apre lo stomaco e scalda il cuore. Ben disposto ad assaggiare il resto che verrà.
Daniel ha sempre l’aria dell’eterno fanciullo. Sarà il sorriso dolce e disponibile. Gli occhi vivaci che gli ho visto quando l’ho conosciuto tanti anni fa. Si parla di pasta, e di cosa sennò? Dell’offerta che dà all’ora dell’aperitivo con formati e ricette della tradizione italiana. Quelle classiche, classiche. Così oggi che a Milano è umido e quasi freddo dopo il brodo, insieme a dei grissini golosi (alcuni al baccalà mantecato!)…
arriva la polenta. Con crema di formaggi d’alpeggio e la stessa al centro riscaldata in olio evo…
Mentre mi accingo ad assaggiare ecco arrivare Victoire. La mia amica cuoca. Ha mal di testa ed è raffreddata. Gli assaggi di Vic sono diversi dai miei. Sono assaggi professionali che interpretano il modo in cui è stata fatta la ricetta. Mi piace mangiare con lei. Ci raccontiamo del futuro prossimo venturo. Di quello che succederà ad entrambe. Bevendo acqua e pure senza bolle!
Poi la polenta fa in suo effetto. Il mal di testa scompare e Vic sorride. Bella, vero, la mia amica? Mentre Daniel ci porta un secondo piatto….
… è un pezzo di merluzzo cotto in padella con sopra verdure appena scottate. Ci sono anche le zucchine gialle. E’ la prima che le mangio. Sanno di zucchina. E sono belle.
Dopo un ottimo caffè andiamo in cucina a salutare Daniel. La cucina è a vista. La divide dalla sala il bancone degli aperitivi. Oggi c’è tanta gente a colazione. Vi terrò informati sulle evoluzioni… ‘pastose’!