Non se semo visti, io l’ho vissuto
Il titolo è un prestito. Il saluto del giovanissimo Lorenzo Sandano alla fine dell’avventura che sto per illustrarvi. Perché a raccontare i due giorni marchigiani passati con Ilde Soliani, più delle mie parole, saranno le foto di Marco Bargnesi. Bellissime. Due giorni vissuti intensamente e pericolosamente! Aiuto!
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Montecosaro 20 Luglio. La pesca Saturnia è una selezione pregiata di pesca che si coltiva solo qui. Ilde ha un profumo, Il Tuo Tulipano base agrumi e fissato con la pesca. Per questo siamo qui. Ad annusare le pesche ed a spruzzare Il Tuo Tulipano.
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La Saturnia è vellutata, quasi pelosa, rosso rubino, schiacciata e leggermente obliqua. Da mangiare con la buccia. La polpa è gialla, molto soda. Fa crock quando si addenta e si fa masticare in tutta la sua dolcezza.
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Poi Senshilde scompare nel pescheto. Momenti di intimità spirituale che non voglio disturbare. Intanto mi avvio da Rosaria Morganti. Sarà lei a cucinarci le Saturnie. Osando con grande bravura.
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Con noi c’è Francesco Annibali, esperto di vino e di ‘pesche’. Rosaria è andata oltre il solito crudo, i soliti abbinamenti. Tartare di agnello e porchetta. Tanto per farvi capire. Ilde sta bene e si diverte a prendere in giro Francesco.
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Cerco di mantenere un equilibrio di contenuti fra i due mentre parlano di champagne. Per un paio di volte i toni si alzano. Vi risparmio gli scatti che Marco si è divertito a farmi durante la cena. I miei occhiacci rivolti a Ilde e i sorrisi a Francesco. Il viaggio comincia a farsi impegnativo.
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La sincerità e la verità di Ilde sono disarmanti. Rosaria e lei iniziano un dialogo fatto di sospiri, sguardi, risposte da ragionare. Francesco si sente parte di un momento, credo, unico. Ed Ilde si ‘svela’ con un Calvados del ’77.
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‘Due parole per descrivermi?’ chiede a Rosaria. ‘Profondità diversa’. Poi si fanno fotografare e continuano a parlare fitto fitto. Rosaria fra i profumi di Ilde sceglie Osare, che sa di marjuana. Non poteva che essere così. Io e Marco abbiamo sonno. Da Montecosaro dobbiamo rientrare a Senigallia. E’ quasi l’una. ‘Andiamo Ildina?’ Come la chiama Mauro Uliassi.
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Pesaro 21 Luglio. Oggi è il compleanno di Ilde. Il viaggio deve girare tutto intorno a questa data. Siamo a Pesaro da Luigi Mancini. Cresce il mio desiderio di equilibrio. Ci riuscirò? Ilde ride e poi mi sgrana gli occhi. Luigi ci riceve nella sua cantina.
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Venuto a conoscenza della ricorrenza festosa ci ‘sciabola’ una novità prossima futura. Brindiamo e assaggiamo. Luigi Mancini ama il suo pinot nero. Lo difende e protegge. I suoi vini gliene sono grati ed esplodono generosi. I due si annusano. Tengo sotto controllo la mia amica.
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Non ci riesco. Un paio di frasi lasciano intuire che ‘se sta’ allargà’. Luigi sa da me che lei è un naso e crea profumi. Non sa delle sue ‘profonde diverse’ particolarità sensoriali e del suo essere Miss Tranchant. Come l’ha ri-battezzata Mauro Uliassi.
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Ma Luigi, da due battute capisce con chi ha che fare. Sorride sornione. Ascolta con interesse.
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Mi sto rilassando, saranno i vini, sarà che ormai i due si piacciono. Ed ecco che Ilde tira fuori dalla borsa Stelle di Ghiaccio e dice: ‘Questo profumo l’ho creato per un alcolizzato intelligente. Solo per lui. Poi quando di è comportato male l’ho messo sul mercato. (ops. salto sulla sedia.). E’ ispirato allo champagne. Lo vuole sentire?’ E lui: ‘Non uso profumi’. E lei: ‘Il profumo si deve mettere per stare bene con se stessi. Lo provi.’
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‘Devo fare pipì!’ Esclamo per rompere il ghiaccio che hanno creato le stelle. ‘E’ tardi e dobbiamo andare a fare le foto nelle vigne.’ Mentre Luigi si cambia conosciamo Willy. Il cane da tartufo che scappa ogni 3 per 2 e quando deve starnutire si allontana gentilmente.
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Le vigne della Fattoria Mancini sono le mitiche vigne a picco sul mare. Quelle delle ginestre fiorite fino a fine agosto. Quelle che il mare accarezza con la sua brezza salata. Quelle dei tramonti estivi mozzafiato. Arriviamo qui e saliremo ancora.
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‘Siete sportive?’ ci chiede Luigi con lo sguardo socchiuso dal sole. In che senso? Ma non abbiamo il tempo di capire il senso della domanda. Saliamo, Ilde davanti ed io dietro con Marco, l’attrezzatura fotografica, le borse con i trucchi, il vestito da Papessa, su una decappottabile con ruote da montagna. ‘Giro turistico fra i filari così decidete dove fare le foto’.
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I dieci, forse anche meno, minuti più urlati della mia vita. Luigi guida, sicuro, come fossimo su delle montagne russe di terra, fossati, rami di vite. Impenna, curva. Va velocissimo. Ilde mi fissa posseduta da una risarella isterica. ‘Quello è un rudere?’ ‘Perché lo vuole comprare? Ne ho tanti io qui. Tutti ruderi’. Le risponde Luigi parlando al telefono.
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Io, mano sul cuore e urlo libero.
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‘Hai paura? Stai gridando’. Luigi mi prende in giro. Davvero? Quanto manca al traguardo? Siamo arrivati? ‘Marco mi fermo un attimo qui così fotografi meglio.’ ‘Ma siamo in verticale?’ Aiuto!!!!!!!!!!!!!!!!
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‘Vogliamo mettere i piedi per terra, per favore?’ Ed eccoci arrivati, sani e salvi, un po’ doloranti. Ilde ha sbattuto una spalla. Io scendo e dico. ‘Torno alla macchina a piedi’.
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Guardate che meraviglia! Cominciamo la vestizione di Ilde da Papessa, le foto fra i filari che sono top secret come quelle nel frutteto e passa la paura!
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Raggiungiamo la macchina senza riprendere il diploma da stuntman. Luigi ci lascia da soli a fotografare ginestre, mare e sole.
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‘Siamo vive!!!’ ‘Veramente io ero certa che non sarei morta il giorno del mio compleanno. Paralizzata però si.’ Ilde non si smentisce mai. Anche quando diretti verso Senigallia si accorge di non avere un cellulare. ‘L’ho perso!’. ‘E’ rimasto sulla barrique’. Afferma Marco. Torniamo indietro e la buona stella di ghiaccio conferma di esistere.
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A questo punto della storia non abbiamo più tempo. Ma ce lo prendiamo ugualmente. Arriviamo da Paolo Brunelli , sudati, stanchi e affamati. Un ‘aperitivo gelato’ che vi racconto qui.
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E dopo una doccia veloce, senza trucco, parrucco e vestizione Papessa, arriviamo da Mauro Uliassi. Per festeggiare Ilde. Dopo poco ci raggiunge Lorenzo Sandano. Giusto in tempo per soffiare sul fuoco di una deliziosa candelina a sorpresa, per parlare e ridere un po’. Momenti condensati di confidenze, ‘profondità diverse’, di profumi e tenerezze. CinquantacinqueIlde!
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Grazie a Marco Bargnesi per le foto, la regia e l’intelligenza. Grazie a Erika Pascucci, e alla sua sensibilità. Grazie a Francesco Annibali, detto Annibale, che ha saputo stare al gioco, e a Rosaria Morganti, per la sua umanità. Grazie a Luigi Mancini. Con lui abbiamo capito quanto sono buoni i suoi vini e quanto è bella la vita. Grazie Paolo Brunelli e Maria Gloria Frattagli per uno degli aperitivi più ‘crosti stronzi’ della ‘loro’ estate. Grazie a Mauro, Catia e Filippo Uliassi, una cucina ed il luogo sempre più ‘illuminati’. Grazie a Lorenzo Sandano, giovane palato in grande evoluzione e alla bella Chiara.
Grazie Ilde che ci sei.
Non se semo visti, io l’ho vissuto
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