Cambia la tua vita partendo dal cuore della casa.
Si intitola così l’ultimo libro di Roberta Schira.
Roberta ed io ci diamo un appuntamento telefonico. Ma quando riusciamo a sentirci, con tutti gli impegni che abbiamo non è certo facilissimo, siamo, io in magazzino fra rumori di carico e scarico e muletti che lampeggiano con sirene di allarme a ritmo serrato, lei è a piedi per Milano, nel caos più totale del traffico di un pomeriggio alle 2. Ma ce l’abbiamo fatta! Ed è stato bellissimo.
“Stai parlando con uno ‘scoiattolo che si porta avanti (che è uno dei personaggi del libro)” le ho detto scherzando ma non troppo. “Come posso guarire?”
Perché questo libro è terapeutico nel modo più limpido della parola.
Ricordate il best seller di Marie Kondo ‘Il potere magico del riordino’?
E’ dello stesso editore di Roberta, Antonio Vallardi.
Un giorno suona il telefono (nella presentazione del libro si narra in maniera teatrale questo episodio scatenante), Roberta risponde. E’ la sua agente: “Perché non scrivi un libro sul riordino della cucina?” E Lei: “Ma c’è già quello della Marie Kondo. Pensa che è servito anche a me!” “Si ma la Marie della cucina non vuole occuparsi. Chi meglio di te?”
Nasce così La Gioia del riordino in cucina.
Roberta mi confessa che credeva di avere già un metodo. Strada facendo, scrivendo, ha raggiunto la pulizia di un metodo codificato ritrovandosi in tanti dei difetti dei suoi personaggi.
Non è un romanzo. E’ un percorso di ‘purificazione’. Dentro ci sono tanti casi di vita vissuta, passata e attuale.
La cucina è il cuore della casa. Dove ci si riunisce. Ci siamo mai riuniti di fronte ad un armadio piuttosto che ad un freddo divano? Davanti ad un focolare si. Roberta ricorda, nelle prime righe, le sue emozioni di bimba. Di come si sentiva protetta nella cucina della nonna. Protetta sotto il grande tavolo osservando due, rassicuranti, caviglie gonfie.
In cucina succede di tutto dalla notte dei tempi: le mamme ‘spignattano’, i ragazzi studiano, si discute durante pranzi e cene. Si litiga, si piange, ci si abbraccia.
Questo non è un libro di cucina. Ma un libro sulla cucina. Intesa come luogo, stanza, come spazio emotivo. Dove i problemi reali, pratici, contingenti, come congelare il pesce appena comprato, diventano un beneficio psicologico importante. Un gesto manuale diventa un gesto simbolico. Come buttare la spazzatura che ci aiuta ad eliminare i pensieri negativi e ricominciare, puliti, da zero.
Prima di continuare mi fa piacere sottolineare che, all’estero, è già stato venduto in Spagna, Portogallo, Olanda e Germania con il titolo ‘La Dolce Kitchen’. Un po’ come la ‘Dolce vita’.
L’italian style che vince sempre. Mi complimento e vado avanti.
Ma come cominciamo il percorso che ci porterà alla gioia del riordino e a star meglio con noi stessi?
Con delle foto della nostra cucina. Che ci daranno il prima e dopo. Com’era e come è diventata.
Abbiamo degli utensili che non usiamo a cui siamo affezionati? Ricordi di mamma che non c’è più dai quali non vogliamo separarci? Affollano la nostra cucina e i nostri pensieri? Mettiamoli in uno scatolone e lasciamoli lì per un mese. Se non li cerchiamo più per utilizzarli, regaliamoli a qualcuno che ne ha bisogno.
Il riordino non vuol dire che dobbiamo avere una cucina nuova, asettica, intonsa. La cucina è viva. E’ la nostra vita e quindi ben venga la piantina di basilico e il disegno di nostro figlio che dondola dal frigo sotto un magnete, souvenir di un viaggio in Spagna. Roberta consiglia un riordino all’italiana.
Nel senso più bello che ‘all’italiana’ può avere. E scomoda filosofi e religioni lontane.
I personaggi protagonisti del ‘percorso riordino’ sono reali. Sono persone che Roberta ha aiutato a rimette ordine nella loro vita. Ci sono tanti single, perché questo è un libro dedicato a tutti. Dai giovani universitari in lotta con la cucina ed il cibo, alle famiglie, a quelle scomposte, alle coppie giovani, ai separati, divorziati, ai rimasti soli. Nella cucina di ognuno di loro deve esserci un ‘capo’. Non necessariamente sarà quello che cucina. Ma la cucina ha bisogno di un solo leader che dà i compiti. Dalla lista della spesa a dove mettere le cose comprate, padelle e scolapasta.
La cucina sarà lo specchio della vostra anima. Fate entrare la luce. Aprite la finestra. Chi tiene sempre le finestre chiuse e le luci spente è chiuso al mondo. Godete del calore e degli odori. Sarà pulita, ma non necessariamente sontuosa. Sarà la cucina semplice della gente vera.
Scrivere sui barattoli o sulle buste per congelare cosa ci state mettendo dentro sembra una perdita di tempo. Ma il tempo che avrete impiegato lo risparmierete quando vi serviranno.
La cucina sarà divisa nei quattro elementi: terra, fuoco, aria e acqua. Quando avrete imparato a collocare tutto dove deve essere sarete arrivati molto avanti.
In questo libro Roberta ha usato la sua formazione psicanalitica (stava per diventare una psicanalista, meglio per noi che è una scrittrice) e la sua profonda cultura. Ci sono anche dei cenni autobiografici che rivelano le sua delicata sensibilità. Mi fermo qui. Dovete leggerlo.
La gioia del riordino della cucina
Ed. Vallardi
Euro 12,90