La mia amica Ketty Magni non ha bisogno di presentazioni. L’ultima sua delizia letteraria è dedicata a Gioacchino Rossini.
Il grande compositore marchigiano di cui quest’anno si celebra l’anniversario. Tante saranno le manifestazioni, i concerti, gli spettacoli che lo ricorderanno.
Il libro di Ketty va oltre e sono fiera di averlo presentato l’altra sera al Golf Club di Cantù durante una delle riunioni settimanali del Rotary Club.
Questo libro è una struggente appassionata storia d’amore. Accanto a Rossini compare una donna bellissima e affascinante. Nascerà un amore lungo quanto la vita. I due non si separeranno mai. Anzi lontani saranno ancora più uniti.
Ketty scopre dell’esistenza di Olimpe leggendo il testamento di Rossini. Olimpe nel frattempo era diventata sua moglie. Ma andiamo per ordine.
Rossini a 37 anni era all’apice della carriera. Il Gugliemo Tell stava andando in scena. Aveva appena perso l’adorata madre Anna, di cui il compositore portava il cognome, e con la moglie Isabella le cose non andavo tanto bene.
Accanto a Olimpe che Rossini chiamava Olimpia, all’italiana, scopriamo un Rossini, emotivo, timido, fedele, geloso. Con lei il mondo della cucina diventa ancora più importante. Si innamorano davanti a dei tocchetti di anguilla cucinati da Gioacchino secondo la ricetta di Careme. Cuoco del Barone De Rothschild, amico fraterno del compositore. Molte sono le ricette di Careme che Rossini amava fare e nel libro ci sono tutte.
Questo romanzo comincia con l’incontro dei due amanti e finisce con la morte del grande artista pesarese. Nel mezzo passa la storia, passano pestilenze e malattie, passano Bellini, Paganini, Balzac, George Sand, Dumas, Wagner. Si intrecciano amori, tradimenti, salotti importanti, grandi viaggi. Malattie, dolori e sofferenze. Si passeggia per Parigi, Bologna, Roma, Milano e Firenze. Si ascolta grande musica, voci meravigliose, si annusano profumi, si degustano grandi vini. Si sentono le stoffe, la seta e il velluto. Si ammirano panciotti e cappellini..
Fra gli ospiti anche Maurizio Riva che ci ha onorato della sua presenza.
Mi fermo qui, come mi ha detto Ketty alla presentazione del suo libro:
“Non raccontiamo più nulla se no poi perdono il piacere di leggere…”
E’ vero, concordo, ma permettimi Ketty di concludere con la frase di Rossini che ho trovato più bella,
‘la vera trasgressione è la fedeltà’.
Lui chiamava lei chat blanche, gatta bianca, Lei chiamava lui, mon chaton, gattino mio.
Ho divorato il libro in 5 ore di macchina e non volevo più uscire da questo film.
Ci sai fare con le parole carissima Ketty.
L’editore è Cairo. Per saperne di più cliccate qui.