Brescia, primavera gelata 2017.
Inviate speciali per me, Monica Ranzi e Adonella Palladino, in veste di commensali – un po’ competenti, molto gaudenti -, assaggiano la cucina cientopercientonapule plasmata dal giovane chef Dafnis Dall’Olio, dal padrone di casa Luca Dall’Olio (in arte artista) e da Francesco Toro, campano gallerista di Sessa Arunca (è in provincia di Caserta, basta la parola).
Tutti in pista.
L’ouverture è sulla terrazza con vista mozzafiato a 360°su Brescia by night, ovvero sulla poco conosciuta ed incredibile Brixia Fidelis: Brescia è dedita al fare e poco al far sapere di sé, è la città di Ermengarda e di Re Desiderio, non di Giulietta e Romeo
… ma a chi la sa guardare rivela emozioni sorprendenti.
Scendiamo dalle stelle e ad avvolgerci è la policromia fantasiosa di Luca Dall’Olio: tra le sue tele ritroviamo l’interpretazione del panorama appena visto, con le stesse architetture in prospettive falsate in mondi multicolori nei quali si nascondono e si elevano messaggi profondi
… E l’emozione continua…
Arte e cucina in connubio perfetto? Le stesse cromie si ripropongono sulla mise in table dei Dall’Olio (tavola o tavolozza?).
Aprono le danze due “Roches” salati di ricotta di bufala e mandorle su salsa di fave e scorzetta di limone di Sorrento.
‘Na’ bbellezza…
(A proposito di limoni, compare in sala un rarissimo esempio di limone-banana. Che sia una bufala?)
Ma la bufala, quella vera, segue immediatamente: placida e tiepida al punto giusto, una treccina adagiata su una coulis di pomodoro del Piennolo zittisce i commensali.
Cavallo vincente non si cambia e i pomodori del Piennolo ricompaiono.
Due minuti e gli zelanti chef ci regalano un piatto di quelli da mettere nella lista degli indimenticabili: fatto di paccheri artigianali, pomodori e stracciatella campana.
Seguono moscardini padellati in salsa da asparagi.
La leggenda vuole che gli asparagi cresciuti nel cratere del Vesuvio, siano alti solo 2 cm e spariscano immediatamente alla vista dell’uomo (e vai di bufala…).
Alla tavola cosmopolita arricchitasi strada facendo di Berlinesi, Finlandesi e Svedesi, viene offerta in trionfo finale ‘na bbellezza du Babba’.
I cori si elevano, le interviste si moltiplicano (e pensare che la Ranzi non beve e non ha la patente)…
Una chiusura sigillata da baci parecchio alcolici ci dà appuntamento alla prossima… (gnammo.com)