Che una siciliana si chiami Fanny non è strano, ma degno di nota. Storicamente è il diminutivo di Frances che, in inglese, sta per Francesca; che a sua volta non significa altro che Francese.
Fanny Consoli è una cuoca, nata a questo mestiere in un secondo momento della vita, e una professoressa di filosofia, specializzata in Storia medievale e in Storia delle dottrine politiche.
Disciplina, la prima, che ha insegnato per dieci anni al Dipartimento di Filosofia dell’Università di Catania.
Per quanto dettata da necessità, la virata verso l’arte culinaria non potrà mai prescindere dalla sua formazione universitaria, ne è anzi permeata. Conversare con Fanny offre l’occasione di continue digressioni nella storia degli ingredienti e delle ricette siciliane.
Non so come siamo arrivati a parlare di cudduredde, un dolce natalizio che come molti piatti, radicati nella tradizione familiare, aiutano a stare insieme, qualunque sia il momento dell’anno.
Sta di fatto che l’aspetto della condivisione riaffiora sempre nei racconti e nel suo lavoro. Anche l’etimologia del nome κολλύρα (corona), per cui coroncine, insiste sulla circolarità e l’elevazione a un grado ulteriore.
Non a caso, le coroncine sono legate a Santa Lucia, al mistero della luce che declina e ritorna.
Mestolo e mattarello
All’inizio di tutto, c’è l’infanzia con i suoi ricordi e quelli di Fanny Consoli abitano in una stanza con le mattonelle bianche e azzurre, dove funziona ancora la vecchia cucina in muratura, alimentata a carbone.
Una stanza delle carezze, una costa protetta a ridosso del vento, governata dalla benevolenza della nonna; quel tipo di donna che sa mostrare, al tempo stesso, carattere e tenerezza.
Lì, ci si rifugia nelle giornate storte. Chi sembra nervoso, chi ha bisogno di scaricare un po’ di tensione, viene affidato alla magia del grande mestolo di rame. Girarlo a ritmo nel pentolone ha un sicuro effetto calmante.
L’altro oggetto apotropaico, dotato di poteri speciali, è il mattarello, di un peso e di una misura diverse dal solito.
Non è il tipo classico, paragonabile a un randello, ma più semplicemente, più garbatamente, più onestamente un manico di scopa, segato a metà.
Si potrebbe scrivere un’elegia sul riuso del manico delle scope, sui lasagnaturi che volano leggeri sopra lo scanaturi (la tavola di legno) e sulla sfoglia, facendola diventare sempre più sottile, quasi aerea.
Partendo da queste premesse, ecco, allora, la ricetta delle cudduredde che hanno per antenato il buccellatum romano, una ciambella al miele, fatta per essere, come suggerisce il nome, sbocconcellata, mangiata a tocchi.
Ingredienti
1 kg di farina
250 gr di zucchero
250 gr di sugna
un bicchierino di vino bianco
un bicchiere di acqua
Per il ripieno
700 gr di mandorle pelate e leggermente dorate al forno che saranno poi tritate finemente
250 gr di miele
scorza di arancia candita
cannella
450 gr di zucchero
Dopo avere realizzato l’impasto di farina, sugna, zucchero, acqua e averlo fatto riposare per qualche ora, si stende la sfoglia in uno strato sottilissimo.
Poi, si tagliano dei piccoli rettangoli dove si appoggia l’impasto di mandorle e miele; si chiudono i lembi, formando le coroncine.
Si scalda il forno a 250 gradi e quando raggiunge una temperatura stabile si spegne e si inserisce una teglia con le cudduredde che dovranno cuocere per dieci minuti in modo da diventare bianche, facendo risaltare la bellezza del decoro, realizzato, in fase di preparazione, con appositi strumenti di rame, detti pizzicaturi.
Esiste una variante che si fa nel paese di Grammichele, il paese d’origine della mamma e della nonna di Fanny, dove con la stessa base della sfoglia si usa un ripieno di miele, mescolato con un po’ di semola, dando molto più risalto alla decorazione.
Cuoca itinerante
Fanny Consoli cucina per chiunque desideri organizzare un pranzo, una cena, un buffet, da una a trecento persone, con cibi e preparazioni siciliane. Insieme a lei lavorano un sous chef e tre aiuti in cucina.
Potremmo definirla un monsù donna oppure, allargandone di molto le competenze, a’badiota che nelle case nobiliari ricopriva il ruolo di dolciara.
Oltre a cucinare nelle case altrui o in altre location, collaborando con Luxury Sicily Villas, Fanny Consoli apre anche la sua casa di Caltagirone per ricevimenti fino a venti persone. In questi casi, alla bellezza delle sale si aggiunge quella della mise en place.
Fanny Consoli
tel. 329. 4328536
fanny.consoli@virgilio.it
www.chefanny.com