Tra i tanti eventi e le mille degustazioni che in questi giorni si sono susseguite nella città di Roma, di certo ce n’è stato uno di assoluto livello e di grande fascino, ovvero quello organizzato da ONAV Roma Est e dal suo delegato Manuele Petri. Parliamo di una delle aziende che negli anni più si è distinta sul palcoscenico vitivinicolo marchigiano prima e italiano poi, fino ad arrivare ad essere presente in tutti i più importanti mercati mondiali; si tratta di Monteccappone, realtà imprenditoriale della famiglia Mirizzi. Presenti per l’occasione Alessandro Mirizzi, proprietario e gestore di una delle Enoteche storiche della città, l’Enoteca Bomprezzi, accompagnato dalla moglie Sara Blandamura, fresca di nomina quale vice delegata romana dell’Associazione Le Donne del Vino.

 
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Mirizzi spiega e illustra ai partecipanti i terreni d’elezione della sua azienda, nel cuore dei castelli di Jesi, che danno i natali al vino bianco che vanta il maggior numero di premi sul panorama vinicolo nazionale, il Verdicchio dei Castelli di Jesi.

 
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Tutto inizia nel 1968, quando il nonno di Alessandro, dopo aver fondato l’Enoteca Bomprezzi, decide insieme ad altri due soci di intraprendere una nuova avventura nel mondo della viticoltura precisamente nello jesino, acquistando ben 20 ettari di terreno. Dopo 50 anni l’azienda è crescita e sotto la guida di Gianluca, fratello di Alessandro, ha subito una profonda trasformazione, gli ettari vitati sono arriva a 70 e le etichette prodotte a 15; all’inizio del nuovo millennio è iniziata una proficua collaborazione con uno dei migliori enologi del panorama nazionale, Lorenzo Landi, che insieme ai Mirizzi, ha cercato, riuscendoci, di creare vini figli di un territorio, quello marchigiano, ricchi di carattere e sfaccettature, capaci di sfidare il tempo arrivando a lunghissimi invecchiamenti. La continua e spasmodica ricerca di qualità, pulizia, longevità e piacevolezza nei vini, ha portato ad ingenti investimenti nelle più avanzate tecniche di cantina, che sapientemente combinate alla maestria artigiana riescono a regalare risultati sorprendenti.
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La serata si è scaldata e le gole sono secche, è arrivato il momento di passare alla degustazione di questi fantastici nettari, presentati da uno dei migliori degustatori nel panorama nazionale, Alessandro Brizi. L’assaggio vede susseguirsi 5 vini e un olio, come ormai di consueto nelle degustazioni targate ONAV.
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Si parte con l’ultimo nato in casa Montecappone, un Verdicchio Metodo Classico Millesimato 2015 Extra Brut, si susseguono poi due annate del vino di punta dell’azienda, Utopia, nelle annate 2011 e 2015, che hanno dimostrato la potenza evolutiva e la longevità di questi vini; successivamente si passa ad un nettare assolutamente nuovo e fatto con una antica tecnica, ossia Ergo 2015, affinato in anfora; si chiude la degustazione con un Verdicchio Muffato, Kylix 2017, vino che non viene prodotto sempre ma solo in annate particolari, quando le uve vengono attaccate da Botrytis Cinerea (muffa nobile). Tutti questi vini hanno regalato una bella fotografia dell’azienda in generale e del Verdicchio in particolare. La serata si conclude con la degustazione di olio della stessa azienda, un monocultivar di Ascolana Tenera, dal gusto elegante e delicato, ottenuta da agricoltura rigorosamente biologica.
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