Le due facce simpatiche in home page e qui sotto appartengono a Maurizio Digiuni, che tutti voi conoscete bene se frequentate le mie pagine web, e a Peppe Dell’Orso, in arte PeppeCotto.

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Il Macellaio simbolo di Loro Piceno. Siamo al Circolo Trivio, Contrada Trivio di Ripatransone. Un luogo dove si riunisco e operano ‘giardinieri e paladini del territorio’. Più di cento famiglie unite dallo spirito di fare comunità e di viverla bene. Per conservarla, bella e florida com’è, a figli e nipoti. Va da sé che non sono sempre rose e fiori. Ma i giardinieri agricoltori saggi lo sanno e reggono botta.

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Hanno, nella grande struttura, una cucina che farebbe invidia a qualsiasi cuoco. Digiuni compreso. Siamo qui per presentare, ancora una volta, il libro FACEfood scritto da Maurizio e curato da Raf De Feo. Ancora una volta davanti ad un pubblico vero. Intenso e, soprattutto attento. Ho accettato con gioia il loro invito.

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Come al solito non ci siamo preparati né sentiti prima io, Maurizio e Peppe ma, se le cose che vuoi dire le senti davvero, escono spontanee e si intrecciano alla perfezione.
Intanto in cucina alcune signore del Circolo, cuoche di esperienza, stanno seguendo la cottura di 6 scudi piceni al forno e girano il condimento per i miei trucioli: zafferano, asparagi in crema di asparagi e guanciale. Dopo mangeremo tutti insieme. Sbircio le lunghe tavolate in fondo alla sala dietro il pubblico. Maurizio è sempre più disinvolto e sincero. A volte quasi incredulo del successo che sta ottenendo. Io l’avevo previsto e sono orgogliosa di affermare che, in mezzo a tante pubblicazioni marchettare (non me ne vogliate ma spesso è così) legate a ricette, cibo e vino qui c’è la verità e la passione di chi i prodotti e soprattutto i produttori li sostiene e, azzardo, gli è grato e li ama.

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Sentimenti che la platea percepisce. Tant’è che un signore in fondo si alza, ci ringrazia di essere lì per loro e si presenta come ‘giardiniere del territorio‘. Fa il contadino a fatica con scarsa resa e tanta spesa. Ma non molla. Un applauso parte spontaneo.

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E poi prende la parola, o meglio, la rima PeppeCotto. Dire che è eccentrico non gli rende giustizia. Un personaggio felliniano non costruito. Uno che vive border line sotto le luci della ribalta (spesso è in TV nazionali e locali a declamare poesie e a provocare con il suo papillon fatto di cotica). La sua Macelleria a Loro Piceno è attiva dal 1932. Il babbo comprava e vendeva. Lui è tornato alla fonte. All’allevatore. Se non ci passate non potete capire quanti sono gli stranieri dal Nord Europa che lo vanno a trovare e fanno provvista di carne e di lavorati. La sua galantina non è bianca e color carne. Ma il pubblico a cui si rivolge, stasera, non ha bisogno di spiegazioni. Sa già il perché.

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Fra un giro in bici e l’altro dietro il Tour de France piuttosto che il giro d’Italia PeppCotto ha codificato come De.Co., grazie anche a Maurizio che per primo, come cuoco lo ha cucinato, lo scudo piceno. Una scapola di vitellone o maiale che poggia sul suo osso, nel forno, che viene usato come piatto. Steccata con erbe aromatiche, aglio, rosmarino, sale, pepe e listelli di grasso e magro. Legata con spago da cucina dove si innestano rametti di alloro e rosmarino. Cottura al forno a 170 circa un’ora per il maiale, di meno per il vitello. Non va mai girato.

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Trovate la vita di PeppeCotto e la descrizione dettagliata dello scudo piceno a pag. 75 di FACEfood.  A fine presentazione partono le domande. Ed è una grande soddisfazione. Poi acquisti di libri, autografi prima e dopo cena.

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I trucioli cucinati da Maurizio sono eccellenti. Siamo più di 100. Cottura perfetta. Nessun dubbio che lo fosse. PeppeCotto taglia, fra balli e musica, i 6 scudi piceni che divoriamo un po’ ‘atavicamente’. Ma l’atmosfera e la sintonia nell’aria createsi fin dall’inizio lo consentono. Anzi lo pretendono. Beviamo Rosso Piceno. Molto buono. E alla fine ci scappa pure un dolcetto. Maurizio delle meraviglie.
Saluto Anna Maria Ciotti che coordina e segue tutte le iniziative del Circolo e tutte le responsabili della cucina, con la promessa che sarò presente in pasta e parole a tutte le loro iniziative. La culla del Piceno merita la nostra attenzione.

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