Un’inaugurazione, soprattutto se riguarda un anno scolastico che sta per cominciare, sa sempre di retorica, frasi fatte scontate che si cancellano da sole quando sono sovrapposte, personaggi che si autoincensano celebrando se stessi, vip del settore che dicono sempre le stesse cose. E chi glielo farebbe fare a uscire da uno show business che fa gioco solo a pochi?

Roberto Morello responsabile e direttore dell’AccademiaChefs per i suoi allievi, di ogni livello e preparazione, vuole di più. L’obbiettivo è formare persone in grado di lavorare in una cucina professionale con soddisfazione, preparazione e pronte a fare dei, ragionevoli, sacrifici. E’ molto difficile, lo so. Cosi, io complice Madrina di Roberto Morello, 5 personalità di questo complicato e troppo esposto mondo del cibo hanno raccontato di sé. Ognuna con la sua storia che fa bene a chi la ascolta.

Il Mangiologo Mario Mauro Mariani, nella foto qui sopra con un ex allievo della scuola Daniele Medori, apre l’incontro. Basta ascoltare la sua lezione per capire che la base della dieta mediterranea non ha rivali e che ci vogliono pochi salutari e frequenti blocca stomaco, blocca fame, per sentirsi bene. Rimanda alla platea di giovani e maturi aspiranti cuochi la responsabilità di cucinare con intelligenza dando la priorità alla qualità della materia prima che sia fresca, locale e stagionale. Ricordando che, siccome, non esistono più le nonne che cucinano, sono loro, i cuochi, i paladini della cucina tradizionale italiana. Quella dei giorni di festa. E potremmo andare avanti con i consigli del mangiologo all’infinito. Cliccate qui.

Mariani lascia la palla profumata di grano a me ed io la passo a Carlo Latini. Che riparte dalla nostra storia fin dal 1990. Questo sono io, dice Mariani. Questo è Carlo dico io. Cliccando qui.

Nella rosa delle persone scelte da me e Roberto Morello c’è Rosaria Morganti. La chef patron dei Due Cigni di Montecosaro scalo. La cuoca imprenditrice che più rappresenta la crescita della ristorazione marchigiana accanto a nomi celebri come Lucio Pompili. Parte come di sottofondo e va in crescendo. Gli allievi mantengono un interessato silenzio. E lei va a fondo con il coltello della sua cultura: se cuciniamo il territorio diamo vita e lavoro a chi sta intorno a noi. Taglia, sminuzza, soffrigge pensieri e concetti. Tutto chiaro giovani e maturi aspiranti Chef? Siete pronti per questo mestiere che non è rose, stelle, telecamere e fiori?

Sembra di sì. Mauro Cipolla è il secondo imprenditore, dopo mio marito, a parlare di sé. A dare contenuti diversi ad una inaugurazione che, così come sta andando, sarà ricordata da tutti. Interni e esterni. Arriva con un trolley reale pieno di viaggi, di successi e di scelte di vita. Un cuore grande riflesso in uno specchio che ci insegna: è il tuo corpo a capire e giudicare il caffè che stai bevendo. Sei tu al centro del tuo mondo. Al di là di multinazionali e poteri occulti.

Ho chiesto a German Scalmazzi di venire con me. Lui è la figura giovane più importante con cui confrontarsi quando si parla di cucina, di fare il cuoco e di fare ristorazione. Le sue parole dirette, semplici, innamorate della vita, della moglie Sara e delle aste con il pescato del giorno, strappano l’applauso sonoro. Testa bassa e cucinare. Fatica, poco tempo per noi stessi e tenere sempre d’occhio il conto economico. Quando hai 21 dipendenti a stagione non puoi rincorrere sogni da Master Chef. I tempi sono cambiati e chi fa questo lavoro deve stare al passo con i tempi. Oggi è già passato e domani è oggi.

Chiude lo spettacolo Maurizio Digiuni. Con la faccia di chi si domanda, che ci faccio io qua, e pensando al compleanno della mamma che cade proprio oggi, parte dal 1990. Dalla sua volutamente mancata assunzione in un ruolo pubblico (il famoso posto fisso tanto ambito dalle mamme di allora) e dalla curiosità per come lavorano e cosa fanno gli artigiani in collina e montagna. Profumi e ‘puzze’ vissute da bambino. Diventa cuoco, pure bravo dico io, per onorare il valore della materie prime di cui si è innamorato.

C’è tanta pasta da cucinare e l’acqua bolle. Giovani e meno giovani si scambiamo commenti, passano domande ai relatori. Valerio Giovannozzi e Mariano Narcisi con tutti gli allievi vanno in cucina. German Scalmazzi e Rosaria Morganti si prestano a saltare spaghetti grandi cotti nel brodo delle scorse di parmigiano con extravergine tenera ascolana. Carlo controlla il bollitore. Digiuni sta andando a comprare rose per mamma Nunziatella.

Siamo tutti più ricchi e sicuri che la strada della qualità e dell’artigianalità è quella giusta. Rimanete con noi esorta Rosaria, dopo tutto il lavoro fatto finora, sia pur poco, ora tocca a voi: salute, territorio, stagioni. Ma che sia verità nel piatto. Sempre.

Roberto Morello concludo con te e ti dico solo grazie.