Forse l’altrove non è solo un avverbio di luogo, ma anche di tempo; la sua traduzione completa potrebbe essere mentre, mentre l’occhio osserva, la mente e il cuore si spostano in qua e in là, sopra, sotto o più esattamente dentro. Secondo il dizionario etimologico italiano, altrove compare la prima volta nel 1311, con Giordano da Pisa, e ha origine dal latino aliter ubi, la cui traduzione letteraria è: diversamente dove.
Chi corteggia l’altrove, finisce per abbandonarsi al mentre, cercando una via e una sosta in mezzo alle cose. Non occorre aggiungere esotismo, all’altrove si arriva anche passando per i soliti posti che, anzi, hanno la sfacciata pretesa di non essere mai gli stessi.
L’Altrove è un itinerario con tappe scandite da un cammino simbolico: rappresenta, come nei viaggi immaginari, il tentativo di far coincidere geografia e poesia.