Le orecchie, sempre nude,
promesse d’approdi e labirinti,
conchiglie che conduci appresso
in nuovi mari.
Intendi le mosse del pesce,
il suo volubile passeggio
e il tocco rapido del remo
che scava e raccoglie acqua
come suoni.
Le orecchie, sempre nude,
promesse d’approdi e labirinti,
conchiglie che conduci appresso
in nuovi mari.
Intendi le mosse del pesce,
il suo volubile passeggio
e il tocco rapido del remo
che scava e raccoglie acqua
come suoni.
La mia pasta si chiama 600.27. Ho scelto grani duri tenaci per dar vita ad una semola dorata, omogenea e vellutata. Ho usato le classiche trafile di bronzo e un’essiccazione attenta a bassa temperatura per conservarne quasi intatti i valori.
Ho voluto che profumo, sapore e consistenza fossero netti e persistenti e che tenuta di cottura e gusto diventassero inseparabili.
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