In francese affettuoso e familiare Mamie vuol dire Nonna. Per questo motivo Maria Rosaria Peluso ha voluto intitolare così il suo nuovo ristorante a Monza. Maria Rosaria è diventata nonna da poco, per ben due volte. E’ stato il forte desiderio di stare accanto alle figlie e alla famiglia che l’ha convinta, insieme al marito, a fare un cambiamento, direi, epocale. L’Estate a Otranto nel Ristorante Pi greco e durante il resto dell’anno a Monza al Ristorante Mamie.
La storia di Maria Rosaria comincia nel 2014 quando decide con il marito di aprire il Pi greco dove regna il suo motto: “La semplicità sta alla base del gusto.” Maria Rosaria Peluso nasce a Corigliano d’Otranto nel 1970, città che ha visto sorgere anche la sua carriera professionale. Nel Marzo 2014 (3.14 ecco perché si chiama PiGreco), infatti, decide assieme a suo marito Fabio, di intraprendere una nuova avventura nella Ristorazione. Nasce così Pi Greco, un ristorante caratterizzato dall’essenzialità e dall’intimità dell’ambiente per dar spazio e risalto ai protagonisti principali, i piatti. Propone una cucina che ha come fine ultimo l’esaltazione del gusto che, con semplicità, incontra l’innovazione negli abbinamenti di eccelse materie prime e nelle sofisticate tecniche culinarie.
Il nuovo sito del Mamie accoglie gli ospiti con queste parole:
Il progetto del ‘Ristorante Mamie’ ha le sue fondamenta nella famiglia. La grande emozione che ha visto la Chef diventare nonna è stato il motore che ha reso tutto possibile. In francese, infatti, ‘mamie’ è il termine che, nel linguaggio famigliare, i nipoti utilizzano per rivolgersi affettuosamente alla propria nonna. Esso ha il fine di indentificarsi nei valori della Nostra famiglia, le cui origini sono radicate nell’ Île de France e di dare grande importanza e significato al concetto di convivialità.
Quest’anno Maria Rosaria è stata inserita nella lista delle migliori chef donna che gestiscono il proprio ristorante per la Guida The Fork
Grazie per questi spaghetti su crema di cozze con croccante di pomodorini secchi e pinoli.
Il mio grande grazie va a Maria Rosaria e anche all’amica scrittrice, romanziera, Ketty Magni che ha scattato questa foto e ha assaggiato questi stupendi spaghetti.