Sono qui, davanti al computer, e sto tentando di scrivere qualche cosa, qualcosa di nuovo, di interessante, qualcosa che affascini prima me e poi tutti voi.
Sì, basterebbero i miei primi anni a Cagliari, per farvi stare con le orecchie spalancate cercando di “vedere” tutto ciò che di bello c’è in Sardegna.
E’ una terra che ti conquista subito, piena di novità, colma di cose meravigliose che ti accoglie subito con il suo caldo abbraccio in via Roma, centro della città.
Avevo 22 anni quando mi sono sposata e mio marito Filippo, 29. Eravamo felici, io poi avevo occhi per tutto ed il sorriso stampato sul volto non voleva andar via.
Avevo conosciuto il mare, nonostante io fossi una ragazza di mare, avevo conosciuto una nuova Città e poi, fatemi dire della “parlata sarda”, era qualcosa che sembrava di un altro mondo. Non si capiva niente. Non ho mai imparato a parlare sardo, lo capivo perfettamente ma non riuscivo a dire mezza parola. La prima impressione fu straordinaria e guardavo tutto con occhi meravigliati e pieni di stupore. Il mio primo pensiero fu: è come la nostra terra! Cagliari, vista dal mare, è meravigliosa e il punto che si raggiunge è in piena città, dove si vede quasi tutta la città.
Era venuto a prenderci un amico di mio marito, di cui non ricordo il nome, che ci portò ad Arborea, una ridente cittadina piena di alberi, di giardini e di fiori.
Un paese in pianura, tutto verde di pini lussureggianti e di sorrisi. Era un ambiente di sogno, avevo trovato una casa a pianoterra, con un giardino pieno di fiori ed un orto stracolmo di verdure pronte per essere cucinate.
La mia vita era sognante, la casa era bellissima, c’era una grande cucina con un angolo salotto e tutto il resto un ambiente ricco di “cose sarde”.
La mia felicità era adombrata dal pensiero per mamma che avevo lasciato a Pescara ma lei, approfittando della venuta della sorella di una mia amica che abitava a Cagliari, venne con una grande gioia mia e, devo dire, anche di Filippo che l’accolse come si accoglie la propria madre.
La mia permanenza ad Arborea fu brevissima, appena 9 mesi e qualche giorno. Poi fui chiamata a Cagliari dove presi posto in un Ufficio Statale. La città mi prese completamente e vi rimasi per diversi anni. Avevamo scelto un appartamento vicino al mio Ufficio e quando tornavo a casa, si preparava il pranzo che avevo cominciato a cuocere la sera prima. Avevamo una portinaia molto giovane e carina, con marito e figlia. Il mio soggiorno a Cagliari fu uno dei più belli della mia vita. Con Pippo, l’amore della mia vita. In attesa della nascita di Carla.