Ho ricominciato a scrivere, dopo averlo fatto ieri, e non ho trovato più niente sulla carta, bianca come la neve.
E’ colpa mia oppure della mia età che comincia ad essere abbastanza in là. Non voglio sapere niente, copro la mente e vado avanti come se niente fosse e mi appoggio a mia figlia che, molto delicatamente, fa finta di niente. Riprendo a scrivere, ricordo tutto quello che avevo scritto ieri e vado avanti come se non avessi scritto niente. Riprendo dove avevo lasciato e ciò che più mi tormenta è quello che avevo scritto.
Mi ero lasciata andare a ricordi molto tristi , forse è tutto quello che ho nella mente che mi fa vivere come se avessi 2OO anni e ciò che più mi rattrista è la limpidezza delle mie sensazioni. Se riuscissi a scordare tutto mi farebbe bene all’anima, vivrei nell’attimo in cui vivo e niente mi farebbe ricordare di bello o di brutto quello che è dietro le mie spalle. Invece no, tutto mi ricordo e quando penso che ero in una famiglia molto numerosa mi viene da piangere.
Ora sono sola, ho mia figlia Carla che è tutto il mio mondo, ho perso tutta la mia ascendenza e tutte i miei cugini, tranne Isabella, mia coetanea.
Ricordo quando andavamo al mare, quando passeggiavamo la sera sul lungomare, quando ci sedevamo in cerchio e ci raccontavamo tutto quello che di bello ci era capitato durante il giorno. Tutto, loro erano cinque, io una, mio fratello era di 12 anni più grande e non aveva molta voglia di stare con me. C’erano anche le mie cugine romane, ma loro erano molto più grandi di me. L’estate casa mia era una baldoria, stando a 200 metri dal mare ospitava tutti e si dormiva alla meno peggio. Con Pasqualina, seconda madre, dico seconda madre perché era più grande di me e c’era, fra noi, una complicità veramente unica. Anche lei è andata via, lontano, non la rivedrò più. La vita è questa, ci si abitua ad invecchiare ed a morire, ma la vita è bella come si pensa di lasciarla ad un certo punto senza un rimpianto?