Voglio andare indietro nel tempo e raccontarvi di quando andammo io, Carla e Filippo a Fara Filiorum Petri a pescare le trote un Lunedì di Pasqua raggiungendo le mie cugine che erano già lì con i loro figli. Nel lago stupendo c’erano tantissime trote e, ogni tanto, saltavano fuori dall’acqua torcendosi tutte. Cominciammo a pescare appena arrivati lasciando mio marito a parlare con gli addetti ai servizi per il pubblico. Rimanemmo fino a metà pomeriggio e, la sera, mangiammo le trote cotte sulla brace. Mangiammo trote così buone una sola volta perché Fara Filiorum Petri non è vicina, ci vuole un’oretta di viaggio e il lago si trova ai piedi del paese. Non andammo a visitarlo, ci fermammo fra gli alberi frondosi che circondavano tutto il lago. Una meraviglia! Le trote erano stupende e la sera, mangiandole benedicemmo il giorno che ci venne in mente di andarci. Non so neanche se il lago c’è ancora. Probabilmente sì, le trote sono un pesce squisito. Non avevo mai visto Carla alle prese con un lavoro nuovo e correva da me e dal padre con un sorriso meraviglioso sul visetto. Aveva, forse, sette, otto anni. L’immagine di mia figlia è ferma nel mio ricordo ed ora, nonostante il tempo trascorso, lei è come allora. Sorridente e ben disposta ad una bella risata e intraprendere un lavoro nuovo.