Chi mi conosce bene sa che sono terrorizzata dai pennuti di ogni ordine e grado. Affascinata dai grandi rapaci, intenerita dai cuccioli purché mi stiano a debita distanza. Circa 6 anni fa a mia suocera Maria, che donna quella donna, venne in mente di trasformare il suo bellissimo ettaro di giardino pieno di alberi, piante e fiori in una foresta animata, un pollaio a cielo aperto. Dove galli, galline e pulcini si accasano liberi e dormono felici sugli alberi al riparo dalle volpi.
Maria è la solo mentore, il loro riferimento. Obbediscono, ligi al dovere e, sempre visti da lontano per me, sono buffissimi.
Il Gallo Vecchio, che non è quello in foto perché non sono riuscita a fotografarlo ma gli somiglia moltissimo, ha 6 anni. Un portamento eretto e fiero. Un passo deciso.
In questi anni Lui ha capito che sono una fifona cretina e mi osserva da lontano quando arrivo e riparto in macchina.
Un giorno, tempo fa, l’ho avuto molto vicino. Sentivo il suo sincopato: ‘Coco, Coco, Coco…’ Il collo carico di stupende piume colorate ondeggia come a domandare. Accanto una giovane gallina fa un passo avanti e due indietro. Come in una danza. Si spostano da una siepe ad un cestino, da un cumulo di legna ad un gabbietta aperta.
‘Che fanno?’ ‘ Lei sta per covare e lui le sta cercando il luogo più adatto. Ma a lei non va bene niente…’
Ride Maria. Che grazia, che gentilezza, che tono di ‘voce’.
‘Cara ti va bene qui? Allora andiamo qua? Nemmeno qua. Lì?’ E così per lunghi minuti finché la decisione cade su di un cassetto vecchio trasformato in porta legna.
‘Somiglia a Vittorio De Sica in Pane amore e fantasia non trovi?’ Il Gallo Vittorio De Sica si è accorto che l’ho spiato e la cosa lo ha anche divertito. Perché scrivo così? Perché da allora ogni volta che arrivo in macchina e parcheggio, se non ha altro da fare, mi viene incontro agitando le ali e poi va via di corsa. Se invece arrivo con altre persone, capita spesso perché è qui che facciamo le nostre riunioni in sala grande, mi viene incontro segnando il passo e si ferma davanti al portone con fare da padrone. Emetto un timido ‘scio!’ forte della presenza di altri con me e lui se ne va piano piano. Secondo me ridendo.
Insomma siamo diventati amici a distanza. Confesso che mi dà sicurezza.
Intanto anche Cristian De Sica, il figlio, è diventato bello come il padre. ‘Ma non ha lo stesso stile del padre.’ dice Maria, regina di questo mondo animale arcaico dove ognuno ha il suo ruolo. Purtroppo anche la volpe. ‘Avrà i suoi cuccioli da sfamare…’ Commenta dispiaciuta per queste visite inattese e notturne.
Il Gallo Vittorio De Sica ha tante galline, le protegge e accudisce tutte. Accontenta i loro capricci e segue i pulcini amorevole. E’ il primo a salire sugli alberi per dormire e il primo a scendere per vedere se c’è qualche pericolo. La sua grande tribù lo segue in un batter d’ali. Un grande spettacolo. Sempre, per me, a debita distanza.
Grazie per l’amicizia Gallo!