Donna d’argento, di rame
e lapislazzuli,
sorriso verde, conosci la montagna Mut?
Lì vorrei, di nuovo, far corte,
passeggiare.
Scambiare consigli,
goderti in sguardi e bocca.
Falciare i tuoi capelli e in petto,
restare a mensa.
Così, sciogliendo il tempo,
mentre sul bosco cala
e si dispiega un’ala rossa,
d’oro, di rame e lapislazzuli;
ascoltando la favola di un altro
che al castello di Brunnenburg sostò
abbastanza per vedere, giura,
le nuvole leggere portare in giro un po’ di luce.