Per venticinque anni, dal 1992 alla sua morte, ho avuto il piccolo grande onore di scrivere per e con Gualtiero Marchesi, Una scrittura all’ombra, dove, quasi quotidianamente, il maestro lasciava al sottoscritto l’elaborazione dei propri pensieri, spesso arringhe o paradossi, a volte ricordi e puntualizzazioni un passo prima del fare. Il suo mondo delle idee era un universo strutturato, tanto ricco di concetti quanto di esperienza e questo gli evitava la grana di doverle rincorrere, di farsi abbagliare dalle giravolte delle mode.
Marchesi aveva tutto ben chiaro in testa ed era capace di ribaltare gli schemi come fa un adolescente maturo o un vecchio privo di ipocrisia. A volte mi chiedeva se avrebbe potuto dire una certa cosa, in un certo modo. Non che non si fidasse della propria arguzia, aveva piuttosto timore che capissero fischi per fiaschi. Inevitabilmente, gli rispondevo che se non poteva permetterselo lui chi altri poteva farlo?
E’ per me un grande piacere e un onore regalarvi le parole di Nicola Dal Falco per La Grande Cucina di Gualtiero Marchesi in edicola con La Gazzetta dello Sport e il Corriere della Sera dal 3 Ottobre.