Glosse di mare di Nicola Dal Falco

L’Alalunga è un migrante senza soste, un fortissimo nuotatore, un autentico errante, pari al tonno rosso, ma più piccolo. Nel Mediterraneo, di solito, il suo peso non supera i dieci chili per un metro di lunghezza. È dal suo gran correre che le pinne pettorali si sono allungate, sono diventate quasi ali, conferendogli un’aria corsara.…

Locanda di Nicola Dal Falco

locanda dove la notte ha il passo leggero delle foglie sui rami e il silenzio addolcisce i muri,   dove, di tanto in tanto, riaccosti le labbra all’orecchio, mimando un discorso, dove s’apre in mare una riva, bella, distesa, di ciottoli chiari, incudine al sole e alla luna che gira,   lì, proprio lì, darai…

Le smanie del gingko biloba di Nicola Dal Falco

Le smanie del gingko biloba,   la nuca ritta del cipresso e spavalda dell’olmo;   la finta, salottiera, lettura del salice, pronto sempre alla battuta, le froge aperte del pioppo, guatando arie oltre l’argine;   lento ballo circolare delle querce, cresciute sui confini solo per lo sguardo e mandarina solitudine del pino marittimo;   belare…

Una certa maestà di donna di Nicola Dal Falco

Una certa maestà di donna, con mani grandi più che lunghe e seni brevi, ritrosi e indipendenti;   dal profilo vasto, silenzioso, e fianchi robusti, posati su colonne,   il suo incanto è l’incanto moltiplicato di un’albereta, raccolta nella brezza.   Qualcosa che appare e si staglia sull’argine, indugia nelle misteriose distanze, di un Caffè,…

Quando sarà polena

Quando sarà polena lo sguardo, onnipresente all’orizzonte che s’incurva, di nulla impavido e a misura del quieto abisso,   si staccherà la prua dall’acqua, tese le vele all’ultimo ancoraggio.   Governeremo allora, solo se a quella linea dello sguardo faremo affidamento.   Linea che mai tracciò una rotta pur sapendo ogni cosa dell’ignoto  

Sognavo arrivi di Nicola Dal Falco

sognavo arrivi, carezze, posate come sguardi, illuse come storie, sull’isola che cambiava vento, tacendo infine o moltiplicandosi per tre; regola ossessiva, ma che finiva col dare un contegno alla pazzia, al farci isola,   da allora – anni quindici in tasca – il fondo dell’aria ha sempre un biancore di foglio, un incipit nascosto, le…

La battaglia amorosa di Peleo

Decise il sommo Zeus che Teti, rifiutata da Poseidone perché era scritto che il frutto delle sue doglie avrebbe superato per fama il padre, andasse in sposa a Peleo, il migliore tra gli uomini. Ma non fu facile. Il mare attendeva le nozze lungo una spiaggia, vuota di passi, coperta di conchiglie, rossiccia d’alghe. La…