Carlo Nappo Sotto la Toque, di carta…
Appassionato, determinato, sempre carico. Avete già letto questo pezzo e ve lo ripropongo qui. Oggi, invece, troviamo Carlo Nappo a pagina 38 dell’ultimo numero di Italia Tavola. Eccolo qui sotto!
DettagliAppassionato, determinato, sempre carico. Avete già letto questo pezzo e ve lo ripropongo qui. Oggi, invece, troviamo Carlo Nappo a pagina 38 dell’ultimo numero di Italia Tavola. Eccolo qui sotto!
Dettaglidi Antonio Stanzione, ovvero ” l’abbinamento”. La mia amica Carla Latini, un po’ di tempo, fa mi ha servito un assist ed io da appassionato di calcio non posso far altro che raccogliere la sfera e giocarla a mia volta, sperando di andare in gol. Parliamo di abbinamento e per l’esattezza del possibile connubio tra…
DettagliEd eccoci qua! Ancora una volta in gara. Consapevole di esserci. per votarmi cliccate qui e poi procedete al voto. Ci sono nuove regole ed eliminazioni veloci. Quindi fatemi durare un po’. Pronti?
DettagliSotto la Toque è la rubrica che svela il lato intimo, nostalgico, burlone e visionario dei nostri amici cuochi. A fine anno è toccato a Carlo Nappo. Cuoco giovane e imprenditore di se stesso molto vicino ai miei pensieri. Ecco il Sotto la Toque di Carlo Nappo.
Il sommelier insegnante Michele Busbani ci ha aperto le porte del Trento Doc con l’azienda Pedrotti. Una serata molto interessante e divertente che ho raccontato su Italia a Tavola. Complici i ragazzi di Amaranto’s e i miei mezzi paccheri con crema di cime di rape, cime di rape, sgombro, pomodori confit e pane povero.
DettagliLa rubrica mensile di Italia a Tavola si arricchisce di un nuovo personaggio. Borbottone, narciso e morbidoso. I tre aggettivi scelti per l’amico Carlo Sichel. Tutti i particolari li trovate cliccando qui.
DettagliGiovani macellai crescono e si evolvono ammirati e sostenuti dalla prima generazione. Sono belle storie che mi piace raccontare. Ecco la storia di Mauro e Francesco Follenti che a Civitanova Marche hanno rivoluzionato il concetto di classica macelleria. Ve lo racconto su Italia a Tavola. Buona lettura!
DettagliLa mia pasta si chiama 600.27. Ho scelto grani duri tenaci per dar vita ad una semola dorata, omogenea e vellutata. Ho usato le classiche trafile di bronzo e un’essiccazione attenta a bassa temperatura per conservarne quasi intatti i valori.
Ho voluto che profumo, sapore e consistenza fossero netti e persistenti e che tenuta di cottura e gusto diventassero inseparabili.
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