Mariangela è la seconda generazione della Famiglia Cambria che, i primi anni del ’90 per volontà dei due fratelli Enzo e Guglielmo, ha fondato Cottanera. Siamo sull’Etna dove la terra è generosa e ostile al tempo stesso.
Ho conosciuto Mariangela questo inverno durante la presentazione della Guida di Daniele Cernilli a Milano. Ed è stata la prima che sono passata a trovare durante il mio ‘giro di amici’ a Vinitaly.
Sorridente e indaffarata era ‘nascosta’ dietro lo stand. Stava studiando per una presentazione molto importante che la vede protagonista e rappresentante della sua Regione, la Sicilia. Da donna impegnata ammiro questa giovane donna impegnata e innamorata del suo lavoro. Che divide con i fratelli Francesco e Emanuele e con lo zio Enzo.
Per tutte le aziende vitivinicole Vinitaly vuol dire ‘novità’.
Quelle di Mariangela sono il Calderara bianco Etna doc 2014, il Diciassettesalme rosso Etna doc 2014 e il Zottorinoto rosso Etna 2011 Riserva.
Vigne che superano i 700 metri sul livello del mare arrampicate sul vulcano.
Li ho assaggiati con molta attenzione e curiosità. Sono sempre stata affascinata dal modo in cui la terra dona alle uve i suoi preziosi profumi che rimangono persistenti nel vino.
Calderara bianco, mi spiega Mariangela, si rifà all’idea di ‘caldera’. Il suolo tipicamente lavico con rocce nere trattiene il calore durante il giorno e lo rilascia lentamente la notte. Chiudo gli occhi e sento, grazie a lei che mi guida, il sole, gli agrumi, i fiori di limone, il mare, i capperi e i cespugli mediterranei. In un sorso, un viaggio.
Diciassettesalme, un nome forse lugubre che si rifà ad un’antica unità di misura dell’Etna, proviene da 25 ettari di terra difficile che rende questo rosso austero, per dirla come Mariangela, terroso. Mi fa notare frutta rossa, scura. Speziatura intensa. Un altro viaggio.
Zottorinoto Rosso Riserva proviene da 820 metri sul livello del mare. Che da qui su si vede in lontananza ma si sente dal vento che soffia lungo i filari. Questa riserva nasce dalla scrupolosa scelta dei grappoli più belli. Una scelta iniziata da papà Guglielmo che ha firmato l’etichetta. Questa annata 2011 vanta solo 1879 bottiglie. C’è il vulcano qui dentro. Sento note balsamiche, frutti rossi scuri e succosi. Un abbraccio fra la forza del sole e dell’Etna. Suggestionata? Si. Dalle parole di Mariangela e dalla sua sincera passione.
Il mio primo incontro al Vinitaly… ho cominciato bene!
