Un marinaio per emblema
Old Sailor Coffee, liquore con anche il caffè
La ricetta per un cocktail d’estate
di Nicola Dal Falco
Naviga sempre il marinaio, sull’etichetta della bottiglia, disegnato come un tatoo sul bicipite. È il marinaio d’antan che simboleggia un rito, quello del caffè rinforzato con rum, anice, arancia, servito sui pescherecci di San Benedetto del Tronto per rinfrancare corpo e spirito; e oggi, riproposto e ingentilito da Old Sailor Coffee.
Un liquore con anche il caffè, nato da un’idea condivisa con Enzo Brini, che Fabio Mascaretti dedica alla sua città con un grande passato marinaro, dove vide la luce per la lungimiranza di un pastore d’anime, monsignor Francesco Sciocchetti, il primo motopesca italiano.
Era il 26 maggio 1907.
Una data che segna un cambio di orizzonti, con i pescherecci che da una pesca rivierasca possono, ora, spingersi nei mari del mondo, dall’Africa occidentale all’Artico, al Giappone.
L’impulso verso la modernità si confermerà anche in seguito, quando i sanbenedettesi saranno sempre i primi a dotarsi di radiotelefono, ecoscandaglio e radar.
Come è nato Old Sailor Coffee
Ma ecco, come Fabio Mascaretti racconta con un bel video la nascita e le scelte fatte per produrre Old Sailor Coffee: «Nel pensare al nuovo liquore, ho cercato di metter d’accordo il carattere del rum, l’amaro del caffè, l’acidità dell’arancia e la dolcezza dell’anice.
Fin dall’inizio – precisa – sapevo cosa non volevo fare: un liquore al caffè, pieno di zucchero, che al terzo sorso stomaca. L’obiettivo era di trovare una soluzione armonica in cui riconoscere gli ingredienti e apprezzarne l’equilibrio».
Il risultato allontana la facile definizione di amaro, quasi sinonimo di digestivo, perché Old Sailor Coffee non ha nulla di strong dal colore al sapore.
È, dicendola con il termine giusto, un liquore, innanzitutto, da assaporare, meditandoci in pace.
«Oggi, Old Sailor Coffee è distribuito in tutta Italia – sottolinea Fabio Mascaretti – apprezzato in Francia, in Gran Bretagna, ma in modo particolare in Asia, a Hong Kong e in Giappone. Ho riflettuto sul favore che incontra da parte degli orientali. «E credo che, rispetto a un prodotto di punta come il gin, che va a braccetto con
un certo individualismo occidentale, a tratti cinico, viceversa Old Sailor Coffee incontra la dolcezza, un piacere immediato, reversibile e ripetibile. Forse, proprio perché nasce per dare tregua, è in grado di farlo in ogni momento, situazione e luogo».
La ricetta del liquore e del cocktail
La ricetta di Old Sailor Coffee dove su una base di rum giovane del Sud America si sommano tre diverse infusioni separate, in alcool proveniente da grani italiani che variano dai 7 ai 10 giorni, di caffè arabica, di scorza d’arancia e di un blend di anice stellato e anice verde di Castignano, presidio Slow Food.
Lo puoi sorbire freddo, esaltando il mix aromatico oppure caldo e allora la successione sarà rum-caffè-anice.
Per l’estate, Grergorio Soriente, bartender del Seymour’s Parlour il bar dell’Hotel The Zetter Townhouse Marylebone di Londra propone un cocktail aggiungendo all’Old Sailor Coffee, Woodford Reserve Bourbon, Amaretto Saliza, OGGS Aquafaba e Chocolate Bitters.
Il mix è un twist, ispirato all’Espresso Martini.
Per ordinare Old Sailor Coffee: info@levantespirits.it; tel. 39 0587. 600509