A Bologna la Festa dei Guizzardi è finita ieri con l’anno 2000. Giovedì scorso, su piatti rigorosamente vintage, (Magda ha fatto razzie nelle credenze delle zie!) si ricordavano i mitici anni ’50. I 7 cuochi del giorno li hanno celebrati spolverando vecchie ricette di casa. Quella di Alberto Bettini è della nonna, fondatrice dell’Osteria Amerigo 1934.

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Il salmerino in olio extravergine di Alberto apre la bagarre. C’è gente già dalle quattro. Il profumo invita a bere. Oggi, fortunata me, ci sono i vini delle Cantine Tenute del Cerro. Con il salmerino di Alberto Bruno Damini ci fa bere un Vermetino di Toscana IGT, Monterufoli.

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Nonne, zie e mamme. Che poi diventano nonne. Con Maria Grazia Soncini e la figlia Agata arriva Mamma/Nonna Wanda. Oggi Wanda compie 84 anni. Mi abbraccia, felice di rivedermi. Sono ancora in cucina. Mi dice. Ci credo. E immagino che tu sia la prima ad accendere i fornelli e l’ultima a spegnerli. Le rispondo mentre Magda le porge una delizia di composizione orto/floreale.

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Che dici Bruno sfumo il risotto con il Vermentino di prima o con il metodo classico Cerrus che hai accoppiato a questa ricetta? domanda Maria Grazia. Bruno lascia a lei la scelta. Vermetino! Il brut ce lo beviamo.

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Riso coi Go’ (Ghiozzi). I ghiozzi sono pieni di spine ma molto saporiti al punto da reggere da soli l’intera costruzione di questo piatto. Anche Simone Ropa della Bottega di Franco sceglie un pesce povero e brutto: il pesce gatto. Poveri ma belli anni ’50!

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Il suo piatto si chiama Pesce gatto in umido con le patate e a sorpresa: rane fritte. Passiamo a Cerrus Rosè.

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Paolo Teverini gira fra la gente già da un po’. A proposito di gente eccone un piccolo assaggio…

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Paolo, come potete notare, è circondato. La sua idea degli anni ’50 è una classica carbonara dove gli ingredienti prendono l’aspetto di altri ingredienti. Mi spiego meglio: Paolo fa gli spaghetti con i calamari e li lavora con le uova di quaglia…

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Sono buonissimi, saporiti e al tempo stesso freschi. Bel colpo di scena! Accanto sempre il nostro rosè.

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Quelli, in verità, dai Guizzardi non mancano mai. Intendo i colpi di scena. Alessio Malaguti arriva aveva pensato un menu. Poi ci ha ripensato. Non poteva dimenticare una ricetta della sua bisnonna e non rendere l’omaggio che si meritano ai passatelli.

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Passatelli gialli e fragranti passano davanti ai nostri occhi. Una base di tartufo nero li arricchisce di sapore. Una crema di parmigiano completa l’opera. Con il tartufo Bruno Damini abbina un Nobile di Montepulciano 2011. E l’aria serale si scalda…

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A Mario Ferrara e Max Poggi l’onore di chiudere questi anni ’50 un po’ fanée. Mario ci sfida con Bollito di Maiale e verze. Le verze, che devono sgrassare il bollito (è proprio maiale bollito in tutte le sue parti, cotiche comprese), sono saltate in padella con l’aggiunta di semi di finocchio.

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Mario si fa aiutare da Stefania Guidi. Bell’armonia fra loro in cucina. Bruno abbina un Sagrantino di Montefalco 2008. Questo era il piatto forte dei pranzi di matrimoni in Lucania.

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Sei sempre il solito terrone! L’amico di sangue/il fratello di Mario, Max Poggi non perdona. I due Bibi e Bibo, Cric e Croc, Gianni e Pinotto, Totò e Peppino mi fanno una sorpresa commovente. Cucinano le mie mezzemaniche a 4 mani incastrando Emilia e Lucania. Sono senza parole e rido…

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La ricetta suona così: mezzemaniche di Carla Latini al sugo di pomodoro e rafano fresco. Il sugo lo ha fatto Max con il capocollo. L’idea del rafano fresco a mo’ di pecorino è di Mario.

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Le mie mezzemaniche rimbalzano come palline impazzite. Sono toste, croccanti. Scelgo il piatto per la foto. Bello vero?

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Ora il testimone passa completamente a Max. Il suo stufato di fagioli con cotechino fa dire ad un gruppo di amiche: non ce la posso fare… ed invece, eccole lì impegnate a finire fino all’ultimo fagiolo. Non le ho fotografate perché il Sagrantino 2006, a cui siamo passati, sta facendo effetti ‘desiderati’.

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Per avere info complete sulla Festa potete andare direttamente al sito dei Signori del Barbecue! Alla prossima. Che è proprio prossima prossima…